BOLZANO

Travolta e uccisa all’incrocio «maledetto», Margherita Giordano aveva 34 anni

La giovane insegnante alle San Filippo Neri di Bolzano, originaria della Campania, era in sella alla sua bici: è stata investita da una betoniera mentre attraversava tra Corso Italia e Corso Libertà (foto DLife)



BOLZANO. E’ Margherita Giordano, 34 anni, originaria di Pollena Trocchia in Campania, la giovane vittima dell’incidente avvenuto ieri pomeriggio (24 novembre) a Bolzano, all’ormai famigerato incrocio tra Corso Italia e Corso Libertà.

La donna era in sella alla sua bicicletta e stava attraversando quando è stata investita da una betoniera che stava salendo da Corso Italia e aveva iniziato a svoltare a destra. 

Per Margherita Giordano non c’è stato nulla da fare. Disperato il tentativo dei sanitari di rianimare la giovane donna. Sul posto è arrivato anche il compagno, sanitario al San Maurizio di Bolzano. 

La donna insegnava matematica e scienze alle San Filippo Neri di Bolzano, prima – tra il 2016 e il 2020 – aveva lavorato a Brunico. Era anche volontaria della Croce Rossa e i colleghi la ricordano come una docente preparatissima e una ragazza vulcanica e solare. 

La tragedia di ieri riapre in modo drammatico il dibattito sull’incrocio “maledetto”, con il Comune sotto accusa. Il 16 novembre infatti una donna di 86 anni era stata sfiorata dalle ruote del rimorchio di un camion mentre attraversava la strada. E nel 2019 era morta investita Brigitte Kofler. Qui passano ogni giorno decine di camion per la val Sarentina. 

Un percorso che per i tir – ha ribadito ieri l’assessore alla mobilità Stefano Fattor – è l’unico possibile. 

Il Comune aveva deciso proprio ieri un correttivo: invertire le fasi del semaforo: prima il verde per bici e pedoni, poi per auto e camion tenendolo più a lungo. Sarebbe dovuto partire a giorni, ma per Margherita Giordano è ormai troppo tardi.













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