scuole altogardesane 

Servizio mense, futuro incerto 

Giovedì l’udienza al Tar: in ballo un appalto milionario


di Matteo Cassol


ALTO GARDA. Prosegue l’incertezza riguardo all’affidamento del servizio di ristorazione per le mense scolastiche gestite dalla Comunità Alto Garda e Ledro. La gara curata da Apac e conclusasi negli ultimi mesi del 2017, come già riferito su queste pagine, ha visto prevalere la Markas srl di Bolzano ai danni del gestore uscente, la Risto 3, la quale però ha fatto ricorso al Trga di Trento. Il ricorso è ancora pendente: la prossima e teoricamente ultima udienza della tornata è in programma per giovedì 24, dopodiché occorrerà attendere la sentenza, che sarà comunque una sentenza solo di primo grado; nel frattempo l’appalto è stato prorogato alla Risto 3 fino alla fine dell’anno scolastico, ma bisognerà capire se il nuovo gestore potrà assumere l’incarico entro l’avvio dell’anno scolastico successivo. L’importo alla base dell’appalto contestato è di poco meno di dodici milioni di euro (11.952.000 euro, per la precisione), riferito a una durata di sei anni compreso l’eventuale rinnovo alle stesse condizioni contrattuali e considerando pure l’eventuale affidamento del servizio a favore degli utenti della scuola materna di Nago-Torbole (pari a 102 mila euro complessivi per sei anni): nel complesso si tratta di servire 22 strutture di cui 11 dotate di punto cottura, che forniscono agli studenti circa 454 mila pasti su base annua, di cui 428 mila per le mense scolastiche delle scuole primarie e secondarie di primo grado e 26 mila per le scuole secondarie di secondo grado e per gli istituti di formazione professionale. Entro il termine stabilito per la partecipazione alla gara erano pervenute due offerte: la Markas ha proposto un ribasso notevole, di circa il 13%, rispetto al circa 3% della Risto 3. La Comunità di Valle ha ritenuto la prima offerta congrua, per quanto nella consapevolezza che la ditta rischierebbe probabilmente di ballare tra un guadagno minimo e una leggera perdita, mentre la Risto 3 si è opposta e ha fatto ricorso al Tar non ritenendo la proposta sostenibile. La sfida tra le due aziende è più ampia del solo ex C9, considerato a quanto pare dalla ditta bolzanina come un buon viatico per entrare con decisione nel mercato provinciale (assieme al già effettuato sorpasso sulla Risto 3 in Val di Non) in vista dell’ancor più sostanziosa gara per Trento tra un paio d’anni, una partita da circa trenta milioni. Per quanto concerne l’utenza, secondo le stime della Comunità, nel caso di conferma dell’assegnazione alla Markas i prezzi per le famiglie potrebbero restare gli stessi attualmente in vigore (dopo un anno di test potrebbero anche scendere lievemente), mentre in caso di ribaltamento a vantaggio della Risto 3, considerando che le tariffe in vigore grazie alla disponibilità della storica assegnataria finora sono rimaste le stesse dal 2007 nonostante numerose proroghe, ci sarebbe inevitabilmente un ritocco al rialzo per far tornare i conti, anche se in compenso si avrebbe già familiarità con il gestore.















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