mobilità e trasporti

Per il tram treno fra Arco e Riva è partito il conto alla rovescia

C'è tempo fino a giugno per inviare al governo Draghi la richiesta di finanziamento: l’idea è utilizzare i 10 milioni per un progetto di cui si parla da decenni. L’assessore Matteotti: «Un collegamento con 5 fermate sull’asse di via Santa Caterina»



ALTO GARDA. I soldi ci sarebbero, o per meglio dire si sa dove racimolare la somma necessaria, ora serve la buona volontà e soprattutto l’unione di intenti fra i due municipi. La realizzazione del tram treno fra Arco e Riva è una delle tante opere chiuse da decenni nel cassetto dei sogni di amministratori e cittadini “visionari”. Ora, potrebbe diventare realtà, almeno secondo l’assessore alla mobilità di Riva Pietro Matteotti, che propone di utilizzare i soldi messi a disposizione dal governo nel pacchetto di aiuti ai Comuni italiani intitolato “Rigenerazione urbana”. Ma c’è poco tempo per poter beneficiare di queste risorse, e soprattutto c’è bisogno di un patto fra le due città interessate, Riva e Arco. 

 

«Il dpcm del 21 gennaio – spiega l’assessore rivano Pietro Matteotti - assegna 5 milioni di euro ai Comuni tra 15mila e 49.999 abitanti per finanziare una serie di interventi di rigenerazione urbana, tra cui la realizzazione di opere di mobilità sostenibile. Già qualche tempo fa ho proposto al Comune di Arco di approfittare di questa possibilità per guardare al futuro con un’opera ambiziosa davvero green: un collegamento Riva-Arco su via dedicata, in superficie o aerea, quindi libera dai limiti del traffico. Cinque le fermate: Riva centro, rione Degasperi, San Tomaso, viale Santa Caterina nei dintorni del supermercato Poli e Arco centro. Cinque è il numero giusto, di più farebbe lievitare troppo il costo. La frequenza dovrebbe essere di dieci minuti».

Il governo ha inteso di destinare tali aiuti per investimenti volti alla “riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale”. Ciascun Comune può fare richiesta di contributo per uno o più interventi nel limite massimo di 5.000.000 di euro per i Comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti; 10.000.000 di euro per i Comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti; 20.000.000 di euro per i Comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i Comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana.

Possono essere finanziate opere di manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico,compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree; opere di miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attivita' culturali e sportive; infrastrutture di mobilità sostenibile, che è poi il caso di Riva e Arco.

«I tempi sono però un po’ stretti – spiega l’assessore - perché le domande vanno inoltrate a Roma entro il 4 giugno. Noi riteniamo sia fattibile, occorre incaricare un team di progettisti di studiare un progetto preliminare, e serve la condivisione con Arco sugli elementi essenziali, come il tracciato o la tipologia dei convogli». Il sindaco Cristina Santi ha già nominato il gruppo di lavoro di Riva, formato dallo stesso Matteotti e dal collega Luca Grazioli, che ha la competenza della viabilità. Ora tocca al sindaco di Arco Alessandro Betta.

Ma Matteotti ha già il piano “b” pronto in tasca, in caso non si arrivi in tempo: «Si potrà comunque impostare il lavoro con l’obiettivo di accedere ai finanziamenti dell’anno prossimo; in questo caso, i 5 milioni di Riva del Garda della rigenerazione urbana 2021 li metteremo a finanziamento di altre opere pubbliche, in particolare penso all’intervento di adeguamento sismico alla scuola elementare di Varone, alla rotatoria sulla provinciale 118, al marciapiede san Tomaso-Pasina, al settimo e all’ottavo lotto di palazzo Lutti-Salvadori, alla valorizzazione del rifugio in via dell’Usignolo e alla nuova farmacia comunale».

 













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