«Ciclovia, non va seguito l’esempio di Limone» 

Ambientalisti. Presa di posizione del coordinamento per la mobilità sostenibile: «L’opera non deve avere un forte impatto ambientale e va salvaguardata la naturalità delle spiagge»



Alto garda. Il coordinamento per la mobilità sostenibile del Garda torna a parlare di ciclovia benacense, sottoponendo una lettera aperta agli enti competenti: «In particolare – argomentano dal collettivo composto da Amici della Terra Alto Garda e Ledro, associazione Pinter, associazione per il Wwf Trentino, Italia Nostra Trento, Comitato per la salvaguardia dell’Olivaia, Rotte Inverse, Comitato sviluppo sostenibile, circolo culturale Nago-Torbole, Wwf Verona, Italia Nostra Verona, Legambiente Verona, Wwf Bergamo-Brescia, Italia Nostra Brescia e Comitato Tre Sponde - riteniamo che debba avere alcuni requisiti fondamentali: deve essere sicura rispetto a danni fisici che possono derivare per i suoi utenti, funzionale (separando il più possibile il flusso pedonale da quello ciclabile), ambientalmente compatibile (ovvero tale da salvaguardare la naturalità delle rive, le aree protette, le testimonianze storico-culturali) e paesaggisticamente ben inserita, traendo per esempio ispirazione dalla sapiente progettazione del cosiddetto “meandro” (Gabriele D’Annunzio così battezzò il tratto di Gardesana occidentale tra Gargnano e Riva)». Gli ambientalisti entrano poi nel merito delle modalità di progettazione della ciclabile: «La ciclovia va progettata in modo da evitare un ulteriore peggioramento della qualità delle acque del Garda: di conseguenza la ciclovia non deve compromettere in alcun modo i canneti esistenti e deve salvaguardare la naturalità delle spiagge. Vanno evitati interventi con un forte impatto ambientale del tipo della passerella a sbalzo di Limone. Inoltre pare evidente che costruire a sbalzo comporta un alto rischio di caduta massi. La progettazione deve evidenziare le alternative progettuali soprattutto là dove la morfologia del territorio (rocce a picco sul lago) rende problematica la realizzazione delle infrastrutture. Consideriamo preminente in questo caso l’alternativa della via d’acqua».

Dal coordinamento ambientalista, che opera sulle sponde del Garda, ribadiscono inoltre la richiesta di procedura di valutazione di impatto ambientale (già esclusa dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti) e di dibattito pubblico, riservandosi di intervenire nel procedimento di predisposizione del progetto «in quanto portatori di un interesse collettivo». M.CASS.

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