la protesta

Rinnovo contratto per i lavoratori del porfido, non c'è accordo. I sindacati: «Pronti allo sciopero»

Il confronto riguarda in particolare l’aumento salariale: I sindacati chiedono 150 euro lordi in più in busta paga, ma le aziende, riferiscono, «ne mettono sul tavolo 25. Una mancetta»



TRENTO. A distanza di due anni dall’apertura della trattativa per il rinnovo del contratto provinciale del porfido che riguarda 500 lavoratori, le trattative procedono a rilento: una situazione che per cui gli operai si dicono pronti dallo sciopero.

Lo comunicano i sindacati Fillea Cgil e Filca Cisl in una nota: «Il prossimo 27 settembre - si legge - i sindacati incontreranno ancora una volta le rappresentanze datoriali. Se in quella sede le imprese non daranno risposte concrete alle richieste delle maestranze scatterà la protesta».

A bloccare la trattativa è l’aumento salariale: a fronte dei 150 euro lordi chiesti dai sindacati, «le aziende hanno messo sul tavolo appena 25 euro lordi al mese - prosegue la nota - cioè tra 80 centesimi e un euro al giorno di aumento per la mensa e 20 centesimi di aumento sull’indennità giornaliera per il trasporto».

Inaccettabile per i sindacati anche l’aumento di 11 centesimi al quintale per la produzione del cottimo. «Poco più di una mancetta - commentano i rappresentanti Giampaolo Mastrogiuseppe e Fabrizio Bignotti - per lavoratori che lavorano in condizioni spesso estreme, con temperature di -7 d’inverno e sopra i 35 gradi d’estate».

Il rinnovo contrattuale, prosegue la nota, «doveva essere l’occasione per valorizzare una forza lavoro che opera nel settore anche da più di trent’anni, con un’età media elevata e che ha maturato una professionalità che andrebbe riconosciuta».

Duro il commento dei sindacalisti: «Invece che puntare sulla qualità del lavoro, le imprese vogliono ancora una volta chiedere più quantità» denunciano, sottolineando che solo una parte di operai avrebbe la possibilità di accedere all’aumento legato al cottimo.

«Per tutte queste ragioni - concludono - se martedì prossimo le imprese non arriveranno al confronto con il sindacato con proposte concrete e accettabili, sarà sciopero».













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