VALSUGANA

Panarotta, cade in una scarpata, è grave al Santa Chiara

Terribile incidente sulla Panarotta. Un uomo di 48 anni della valle dei Mocheni è ricoverato in rianimazione a Trento



VALSUGANA. Gravissimo incidente oggi, poco dopo le 12,  sulle piste della Panarotta. Un uomo di 48 anni della valle Mocheni è caduto in una scarpata ed ha sbattuto violentemente la testa.

Trasportato al pronto soccorso del Santa Chiara è stato ricoverato in rianimazione. Il quadro clinico è molto grave e la prognosi è riservata.

E sempre oggi, poco dopo le 13.30, si è verificato un altro incidente su Cima Carega, nelle Piccole Dolomiti, dove un escursionista vicentino cinquantenne è scivolato in un canalone per circa 100 metri, riportando dei politraumi. 

L'uomo, spiega il soccorso alpino, si trovava in compagnia del figlio quindicenne quando, ad un tratto, in località Passo Zebola, ha perso aderenza a causa del fondo ghiacciato, scivolando in un canalone, parallelo ad un altro dove pochi giorni fa si è verificato un analogo incidente. 

Fortunatamente, poco distante, transitava un'altra coppia di escursionisti che ha assistito all'incidente e che ha chiamato subito i soccorsi, telefonando al Numero Unico di Emergenza 112. 

Il coordinatore dell'Area operativa Trentino Meridionale del Soccorso alpino trentino ha quindi chiesto l'intervento dell'elicottero, inviando sul posto anche le squadre di terra della Zona Basso Trentino del Soccorso alpino. 

Giunti sul posto i soccorritori hanno caricato sulla barella il ferito, imbarcandolo sull'elicottero con il verricello,

trasportandolo, quindi, all'Ospedale Santa Chiara di Trento. Nel frattempo una squadra di tecnici del Soccorso alpino ha raggiunto il figlio dell'escursionista, incolume, accompagnandolo fino a valle.

Date le particolari condizioni del manto nevoso che presenta ampie zone ghiacciate, il Soccorso alpino raccomanda di utilizzare i ramponi anche sui sentieri che normalmente si percorrono con le pedule. Sui traversi e i tratti esposti sono sconsigliate le ciaspole o le cosiddette catenelle (piccoli ramponi da pedule) perchè non danno sufficiente garanzia di tenuta.  Il manto nevoso è stato lavorato anche dall'azione del vento che ha creato delle croste di neve molto dura, paragonabile al ghiaccio e quindi molto insidiose in particolare nelle Prealpi e nelle Piccole Dolomiti.

Prudenza in montagna: il messaggio mirato della Protezione civile

Le correnti da nordovest che insistono sulle Alpi in questi giorni si intensificheranno nella giornata di domenica 21 gennaio. Dalla tarda mattinata e fino alla sera sono attesi venti fino a molto forti in quota con intenso foehn in molte zone di fondovalle. Sono possibili raffiche superiori agli 80 km/h. Dalla serata i venti tenderanno ad attenuarsi ma in montagna rimarranno ancora da moderati a forti per la giornata di lunedì 22 e di martedì 23.

 













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