la pandemia

Occupazione delle terapie intensive, Trentino ancora in testa. Ma il tasso è più basso negli altri reparti

Siamo al 31% (contro il 18% italiano) e al 24% (sotto al dato nazionale del 27%). Continua il calo in Alto Adige



TRENTO. Trentino ancora ai vertici nazionali nell'occupazione delle terapie intensive con il 31%. Sale al 18% (+1%) in Italia (era all'11% il 24 dicembre) e, a livello giornaliero, cresce in 11 regioni: oltre che nella Provincia di Trento, sale del 4% in Abruzzo (al 18%) e del 3% in Sicilia (20%) e Umbria (16%). Ma cresce anche in Calabria (20%), Campania (12%), Lombardia (17%), Piemonte (24%), Puglia (10%), Sardegna (14%), Toscana (21%). È quanto emerge dal monitoraggio Agenas dell'11 gennaio. Il tasso cala in Friuli (al 21%) e PA Bolzano (17%). Stabile in Basilicata (3%),Emilia Romagna (17%), Lazio (21%), Liguria (20%),Marche (22%), Molise (5%),Val d'Aosta (18%), Veneto (20%).

Arriva, invece, al 27% (+1%) a livello nazionale, la percentuale di posti letto nei reparti ospedalieri di area non critica con pazienti Covid.

In 24 ore, il tasso cresce in 13 regioni: in Valle d'Aosta, con +8%, arriva al 54% e in Calabria tocca il 38%. Aumenta anche in Abruzzo (al 26%), Basilicata (21%), Emilia Romagna (24%), Lazio (25%), Lombardia (31%), Provincia di Trento (24%), Piemonte (33%), Puglia (17%), Sardegna (13%), Sicilia (32%), Veneto (25%). Questi i dati Agenas aggiornati all'11 gennaio. Tasso stabile in Campania (25%), Friuli (28%), Marche (25%), Toscana (22%). Cala in Liguria (38%), Molise (13%), Bolzano (15%), Umbria (30%).













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