Vigneti ai Pradiei,   a decidere sarà il Consiglio di Stato

Romeno. La sorte dei Pradiei sarà decisa del Consiglio di Stato. I due proprietari, perso il primo round davanti al Tar di Trento che non aveva accolto il loro ricorso contro l’ordinanza del Comune...



Romeno. La sorte dei Pradiei sarà decisa del Consiglio di Stato. I due proprietari, perso il primo round davanti al Tar di Trento che non aveva accolto il loro ricorso contro l’ordinanza del Comune di rimuovere l’impianto palificato per viti nell’area dei Pradiei, hanno infatti deciso di ricorrere al supremo organo di giustizia amministrativa citando in giudizio il Comune e Provincia Autonoma di Trento.

«L’amministrazione dopo attenta e puntuale riflessione con il legale di fiducia avvocato Laura Tardivo ritiene opportuno resistere nel giudizio di appello radicato presso il Consiglio di Stato di Roma al fine di far valere le proprie ragioni e quindi vedere definitivamente confermato quanto statuito con la citata sentenza del Tribunale Regionale Amministrativo di Trento del maggio 2020 che non solo ha confermato la correttezza dell’operato dell’Amministrazione comunale in relazione all’intervento abusivo posto in essere sui Pradiei, ma ha altresì avallato la piena legittimità del disposto di cui all’art. 45 bis delle Norme di Attuazione del Prg di Romeno” - scrive la giunta comunale motivando la decisione di resistere.

A difendere la ragioni del Comune sarà anche ancora una volta l’avvocato Laura Tardivo con studio legale in Riva del Garda, con un costo presunto di 7.700 euro (di cui 5.176 per parcella), come da preventivo. La delibera conferisce al legale “ogni più ampio mandato ai sensi di legge, compresa la facoltà di eccepire e dedurre nell’interesse del Comune, proporre opportune opposizioni, domande, effettuare sopralluoghi e le verifiche necessarie e comunque esercitare ogni facoltà assegnata dalla legge al difensore”.

Come si ricorderà, alla base del pronunciamento del Tar dello scorso maggio c’era il riconoscimento di legittimità della variante del Prg comunale di Romeno datata 2014 relativa alle “Aree agricole di particolare pregio paesaggistico ed ambientale” e delle relative norme di attuazione che in aree determinate vietava ogni tipo di palificazione. Anche quella, come nel caso in esame, non finalizzata ad un’agricoltura di tipo intensivo.

«Prevalente – ha scritto nella sentenza il Tar - è il bisogno di preservare l’identità paesaggistica e colturale di quel particolare lembo di territorio da molto tempo caratterizzato per la presenza di ampie distese prative, convenzionalmente denominate “Pradiei”, quali praterie montane da fieno, che si estendono, in direzione nord-sud con significativa estensione e percezione visiva - nell’intento di evitarne la compromissione che deriva dall’avanzamento dell’utilizzo intensivo a frutteto ed in genere di certa agricoltura intensiva, similmente a quanto realizzato in larga parte del contesto agricolo del territorio locale anche del Comune di Romeno». Ora tutto torna di nuovo in gioco. G.E.















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