IL FUNERALE

Una folla muta e commossa ha detto addio a Serena 

San Bernardo, il parroco don Renato e lo zio sacerdote venuto da Milano hanno ricordato una ragazza dolce e intelligente, la cui vita si è interrotta a soli 25 anni


Fabrizio Brida


RABBI. Anche il cielo ieri ha cambiato colore per accogliere Serena in un azzurro più intenso e luminoso. E una folla silenziosa, rispettosa, commossa si è stretta in un caldo abbraccio alla mamma Carla e al papà Lorenzo, alla sorella Gloria, ai fratelli Simone, Francesco e Marco, ai familiari, agli amici di oggi e di sempre, per salutare Serena Pedergnana, la cui fragile vita si è spezzata a soli 25 anni.

Un’atmosfera intima e delicata era lì ad accoglierla nella chiesa di San Bernardo, in Val di Rabbi, dove le parole di don Renato e dello zio sacerdote don Attilio, venuto da Milano, hanno ricordato una ragazza intelligente, dal sorriso dolce. Una ragazza che continuerà a vivere in uno spazio senza confini, nel cuore delle tantissime persone che le volevano bene.

Le stesse persone che ieri hanno riempito la chiesa, troppo piccola per ospitare la marea di gente accorsa, tra cui moltissimi giovani che hanno rivolto un pensiero colmo d’affetto alla loro amica, alla loro compagna di giochi e avventure, in un silenzio quasi irreale. Il silenzio di una comunità scossa, incredula, che ha voluto ringraziare Serena per la gioia che ha saputo regalare e per la sua presenza preziosa.

Nel suo saluto iniziale, don Renato ha sottolineato in modo particolare proprio l’amicizia che legava tante persone all’animo buono di Serena. «Un saluto e un ringraziamento a tutti coloro che l’hanno conosciuta, stimata, a tutti coloro che sono stati con lei nella vita e hanno scorto il suo coraggio nell’affrontarla» ha detto il parroco, che poi si è rivolto ai giovani presenti: «Ricordatevi che voi non siete i vostri sbagli, siete molto di più. Siete le vostre cose belle, le vostre preziosità, ciò che rende unica la vostra vita».

Anche lo zio don Attilio, durante l’omelia, ha avuto parole intrise di sentimento per Serena, esortando ad «esprimerle tutto il bene che le vogliamo».

La celebrazione è stata intervallata dai canti del coro di tutte le parrocchie della Val di Rabbi. Come richiesto dalla famiglia, poi, in molti hanno aderito alla raccolta fondi in favore delle comunità di recupero.

Ora Serena potrà volare libera nello spazio aperto. Che saprà proteggerla e non farle mai male.













Scuola & Ricerca

In primo piano