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La bancarella del “nones” alla festa del turista

TON. C’era anche la bancarella del dizionario noneso – italiano e italiano – noneso tra le attrazioni della ultratrentennale “Festa del turista” che ogni anno a Ferragosto si celebra a Ton. A...



TON. C’era anche la bancarella del dizionario noneso – italiano e italiano – noneso tra le attrazioni della ultratrentennale “Festa del turista” che ogni anno a Ferragosto si celebra a Ton. A proporre il volume la professoressa Liliana Turri con una collega del gruppo “Parlada e Cultura Nonesa”, costituito un anno fa proprio nel paese ai piedi di Castel Thun. Scopo del gruppo, «è ridare vitalità alla nostra lingua e alla nostra cultura, proporre attività che risveglino nei parlanti nonesi una reazione, un colpo di orgoglio che li coinvolga solidali in questo impegno».

«Dev’essere una sfida, un impegno che vogliamo condividere e che ci offre allo stesso tempo il piacere di stare insieme, confrontandoci con proposte, idee e opinioni, nella più autentica espressione della nostro esser nonesi» - afferma la professoressa Turri, già insegnante di tedesco e italiano in provincia di Bolzano. Sono infinite infatti le iniziative che si potrebbero intraprendere per restituire al Nones il suo compito di lingua di comunicazione, di trasmissione della cultura di un’intera vallata: attività teatrali, di canto, di scrittura, - naturalmente in Nones – coinvolgendo anche la scuola, corsi per bambini per imparare a parlare il Nones giocando, cantando e recitando. «C’è chi apprezzerebbe la possibilità di un apprendimento, per recuperare quella lingua nonesa che non gli è stata data nella crescita, a causa di superate convinzioni, o per integrarsi nel nuovo contesto noneso in cui si trova a vivere, arricchendo la nostra cultura con la sua» - afferma l’ex docente. E spiega: «Stiamo coinvolgendo il comune di Ton in proposte che riguardano la toponomastica, intitolazioni a vie, parchi o edifici importanti nei quali riconosciamo la nostra storia, la nostra identità. L’esempio delle altre comunità ladine regionali, già riconosciute come minoranza (beate loro!) ci può fornire una traccia: ogni iniziativa utile a preservare la lingua e la cultura ladina viene incentivata, sostenuta e realizzata, favorendo con ciò anche un incremento del turismo. E le attività culturali promuovono cultura e perfino occupazione!»

Ma c’è una condizione, imprescindibile per raggiungere questo obiettivo, che ci sia il riconoscimento dello stato di minoranza, senza la quale ciò non è possibile! Ecco allora l’affiancamento alle iniziative dell’associazione Rezia in valle di Non e El Brenz della Valle di Sole con cui vengono condivisi gli stessi obiettivi. (g.e.)















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