«Il menefreghismo politico svilisce il turismo in valle» 

Il “j’accuse” di Claudio Battisti. L’albergatore ed ex sindaco di Ronzone ha scritto una lettera aperta ai sindaci dell’Alta Anaunia in cui ricorda i fasti passati e invita a “svegliarsi”



Alta valle di non. Il 2020 sarà l’anno del funerale dell’Apt Valle di Non? Lo teme, a quanto pare con solide argomentazioni, l’albergatore Claudio Battisti (ex sindaco di Ronzone con un passato glorioso di dirigente sportivo di caratura anche a livello nazionale, oltre che di assessore al turismo della valle in anni lontani), che in vista del nuovo anno ha spedito ai sindaci dell’Alta Anaunia una lettera aperta con un’amara riflessione sull’andamento del turismo e sulle prospettive, a suo dire funeree, del comparto.

Relegati in serie C

«È ormai certezza, per gli operatori turistici dell’Alta Valle, che nella riorganizzazione turistica provinciale giustamente voluta dall’assessore Failoni, l’Apt della Val di Non, altrettanto giustamente, venga considerata di serie B o forse C, per la totale inefficienza perdurante da un ventennio, e quindi sarà eliminata o meglio accorpata ad altra più valida ed efficiente. Ciò avviene solo ed esclusivamente per nostra responsabilità e per il totale “menefreghismo” politico». E spiega: «Nessun politico in alta Valle si è mai interessato di farla funzionare e dell’economia turistica della zona; nessuno si è preoccupato del moltiplicarsi delle chiusure alberghiere, del proliferare dei cartelli in vendita di aziende alberghiere, della “sparizione” delle manifestazioni di alto livello. Invece molto ci si è preoccupati di litigare inutilmente su accorpamenti comunali e relative fantasie sui nominativi di ipotetici nuovi Comuni». Un quadro fosco del presente, che fa ancora più male se si pensa a com’era la valle in un passato non tanto lontano. «Permettete ad un ottantenne ex-sindaco e operatore turistico innamorato della sua Valle, ricordarvi una pagina di storia turistica della nostra zona ora che siete, siamo riusciti a retrocedere in serie C: nell’‘800 la zona della Mendola era tra le “star” turistiche del Regno Asburgico; all’inizio del ‘900 eravamo l’unica zona del Trentino con il campo da golf alla Mendola (assieme a Madonna di Campiglio) e con ben 6 campi da tennis. Anche fino agli anni ‘70-‘80 la nostra situazione turistica era ben diversa dall’attuale, eravamo tra i primi in classifica sia come quantità che come qualità con iniziative importanti grazie alle Pro Loco».

Una volta eravamo i primi

«Le prime gare internazionali di sci da fondo – ricorda Battisti - si sono fatte in val di Non (con la prima diretta televisiva dopo le Olimpiadi di Cortina); qui sono nati la prima scuola di sci di fondo, l'orienteering, il concorso ippico (poi a Predazzo); la Ciaspolada; la Marmottaloppet (ora a Castello di Fiemme); il Trofeo Melinda (ora nemmeno l’arrivo di una tappa del Giro del Trentino); i ritiri estivi di varie squadre di serie A: Sampdoria, Genoa, Verona, Chievo. Oggi pressocché il nulla, anche se nel frattempo si sono realizzati validi impianti sportivi. Ci è rimasta la Ciaspolada, ridotta quest’anno a giro del campanile di Fondo in notturna. Dappertutto ciaspolano e noi che le abbiamo inventate grazie all’amico Sandro Bertagnolli, non abbiamo percorsi segnalati, senza promozione e quindi senza turisti».

Star e campioni ignorati

«Abbiamo il punto panoramico più bello del Trentino a 1.750 metri su cima Panegal con una torre panoramica inaugurata da Cecco Beppe 200 anni fa, chiusa da più di un decennio con catena e divieto di salire; abbiamo migliaia di ciclisti e bikers che salgono dall’Oltradige (Caldaro e Appiano) e che subito dopo il Passo Mendola si trovano senza pista ciclabile fino a Ronzone. Abbiamo uno dei numeri uno al mondo dello sci da fondo, Dario Cologna, svizzero-noneso, con il padre di Castelfondo, Luca de Aliprandini e Riccardo Tonetti, entrambi tra i migliori slalomisti in Coppa del Mondo che hanno imparato a sciare sugli impianti dell’Alta Val di Non e non “sfruttiamo” tale fortunata coincidenza, ma anzi la ignoriamo. Abbiamo un collega, Cristian Bertol, star televisiva che viene ignorato».

«L’unica cosa che rimane agli operatori, prima di provvedere anche noi ad esporre quei cartelli che pullulano da queste parti, è di invitarvi ad una bella….svegliata, sempre che la vostra scelta politica per la nostra zona in campo economico non sia quella “de plantar pomari”». G.E.















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