Con Melamango  si accende il sorriso dei bimbi kenioti

Denno. Un film-documentario per vedere, conoscere, anche capire. Per entrare in contatto con una realtà cruda, talvolta crudele, ma che grazie a Shalom Home, la Casa della Pace, è ancora in grado di...


Fabrizio Brida


Denno. Un film-documentario per vedere, conoscere, anche capire. Per entrare in contatto con una realtà cruda, talvolta crudele, ma che grazie a Shalom Home, la Casa della Pace, è ancora in grado di offrire ai giovani orfani kenioti la speranza di un futuro migliore. È stata una serata dalle forti emozioni quella di lunedì all’auditorium del Polo scolastico, che ha ospitato la proiezione del documentario realizzato per MelaMango dal regista romano d’origine ma trentino d’adozione Massimo Gabbani. «Ikiao - Misericordia” è stato girato a Mitunguu, in Kenya, ed è il racconto, attraverso le parole di padre Francis Gaciata e della presidente di MelaMango Giuliana Cova, della vita all’interno dell’orfanotrofio che ospita 450 bambini e ragazzi, ma anche e soprattutto all’esterno della struttura. Una vita, quella al di fuori di Shalom Home, fatta di povertà, malattie, di visi segnati e sguardi assenti. Quello che sta cercando di fare MelaMango è proprio ciò che viene raccontato nel documentario: accendere in questi bambini i sorrisi, la voglia di studiare e formarsi per cercare di costruirsi un futuro in cui possano lavorare, coltivare la terra e le loro passioni, un futuro in cui garantirsi delle opportunità.

L’auditorium di Denno era pieno per la proiezione. Tanti nonesi tra cui molti ragazzi che a Shalom Home ci sono stati e hanno lasciato un pezzetto di cuore. Il lavoro di Gabbani narra di situazioni estreme ma anche del lavoro nelle cave, dei villaggi più degradati, dei progetti di MelaMango, come la costruzione della fattoria in nome di Davide Chini o la realizzazione di un bananeto da coltivare. «Il documentario parla da solo – ha detto Giuliana Cova –. Per noi è un filmato prezioso, che rende davvero l’idea di come si vive e di cosa stiamo facendo in Kenya». Tra le ultime immagini si vedono i bambini riuniti al mattino per la messa. «Quando li vedi lì, tutti insieme, ti chiedi dove sarebbero finiti se non ci fosse Shalom Home».

Gabbani si trovava in Kenya per girare un altro documentario, al Tabaka Mission Hospital, sostenuto anch’esso da un’associazione nonesa. «Abbiamo ripreso queste scene in maniera assolutamente spontanea – ha spiegato –. All’esterno di Shalom Home siamo entrati in contatto con una realtà difficile e con situazione estreme. Sono rimasto colpito dallo spirito con cui padre Francis e MelaMango portano avanti il loro lavoro».

Padre Francis che, come ha ricordato la vicesindaco di Denno Annalisa Pinamonti, «racconta senza filtri, in maniera diretta, ciò che succede lì». Perché forse solo così riesce a rendere l’idea. Perché forse è vero che «certe cose non si possono raccontare, si possono solo vivere». Ma lavori come il documentario “Ikiao - Misericordia” aiutano a capire.













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