IL CASO

No vax, i comitati non si fermano

Nonostante i controlli dei carabinieri e la marcia indietro in Parlamento sulla proroga di un anno, le famiglie per la libertà di vaccinazione annunciano battaglia



TRENTO. I comitati per la libertà di vaccinazione non si fermano. I controlli dei carabinieri sulle autocertificazioni e la marcia indietro in Parlamento sul “via libera” nelle materne ai bambini non vaccinati non li impensieriscono.

«Non sono notizie che ci riguardano direttamente» ha detto ieri Claudia Cattani, la presidente del Comitato uniti per Oviedo (nella foto con l'avvocato Sara Graziadei).

Sul fronte dei controlli del nucleo antisofisticazioni Cattani ha spiegato che la posizione del movimento è chiara e non ci sono particolari timori: «Abbiamo sempre trattato le autocertificazioni con grande serietà e le famiglie sono consapevoli di quello che c’è in gioco e delle conseguenze penali che rischia chi produce carte false. Quindi mi sento di dire che su questo fronte in Trentino non ci dovrebbero essere sorprese».

Il comitato non pare impensierito nemmeno per l’emendamento presentato ieri alla Camera al decreto milleproroghe (da due deputati del Movimento 5 Stelle) che di fatto cancellerebbe la sospensione annunciata anche per quest’anno scolastico dell’esclusione della frequenza scolastica dei bimbi di nidi e materne non vaccinati.

«La posizione della Provincia è comunque illegittima - spiega ancora Cattani - perché le famiglie non vengono raggiunte da un provvedimento nominativo. Facciano avere ai genitori dei bambini esclusi un atto specifico, con nome e cognome del piccolo interessato e anche di chi si prende la responsabilità dell’esclusione. Poi noi agiremo di conseguenza».













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