Val di Cembra e Rotaliana per la mobilità sostenibile 

Due direttrici importanti. Per attrarre i turisti che provengono da nord le due comunità hanno avviato progetti preliminari. Per creare i nuovi circuiti “Ciclo Avvia” e “Giro del Vino”


Daniele Erler


Lavis e rotaliana. Ci sono due progetti che stanno andando avanti più o meno paralleli e che riguardano due comunità fra loro confinanti: quella della Rotaliana e quella della val di Cembra. Anche l’obiettivo è lo stesso: trasformare queste zone in una sorta di Eden per gli amanti della bicicletta.

Nel primo caso in realtà si vogliono collegare i tratti di ciclabile già esistenti, finire un disegno ancora incompleto. Nel secondo caso, invece, il progetto è più ambizioso. Se non altro perché servono circa 25 milioni di euro per i soli lavori, per realizzare 90 chilometri di pista ciclabile.

Le nuove piste ciclabili

Entrambe le iniziative stanno comunque procedendo e hanno obiettivi più o meno simili. Da un lato si vuole costruire una mobilità diversa, più rispettosa dell’ambiente e della salute. Dall’altro lato, si vogliono attrarre i turisti che provengono dal nord, dall’Austria, dalla Germania e dalla Svizzera. Sia in Rotaliana sia in Val di Cembra c’è sempre stato un turismo di passaggio: per chi è diretto sul lago di Garda in Veneto in un caso e in val di Fiemme nell’altro. La vera sfida è di riuscire a intercettare questi turisti e convincerli a rimanere. Sfruttando la qualità del paesaggio.

In Val di Cembra, il progetto preliminare per la nuova pista ciclabile - la “Ciclo Avvia” - è stato approvato dall’assemblea della Comunità di valle. A disposizione ci sono già circa 11 milioni di euro, derivanti dalle concessioni per la diga di Stramentizzo. Soldi che in un certo senso la val di Cembra potrebbe già richiedere, almeno per iniziare i lavori, in piccoli lotti.

Il sogno è quindi di riuscire a completare un percorso che dalla val di Fiemme arriverà fino a Lavis, collegando tutti i comuni, sulla sponda sinistra e destra dell’Avisio. In un’ottica sovracomunale, permetterebbe di completare un percorso ben più ampio, collegandosi anche con la Valsugana da un lato e con le piste ciclabili lungo l’Adige dall’altro.

In Rotaliana

Per questo ha senso collegare l’iniziativa cembrana con quanto sta accadendo in contemporanea in Rotaliana. In questo caso, il progetto coinvolge anche il locale Consorzio turistico. I chilometri nuovi sono 50, divisi però in tratti più piccoli che collegano le piste ciclabili già esistenti.

Per riuscirci, il finanziamento deriva dal cosiddetto Gal del Trentino centrale, il gruppo d’azione locale che gestisce fondi provenienti dall’Unione europea. Il nuovo circuito cicloturistico, chiamato significativamente “Giro del vino”, è stato ammesso a un finanziamento di circa 147 mila euro, su un totale di 184 mila euro.

I dubbi dei contadini

Le due iniziative sono accomunate anche dai dubbi dei contadini, sia nella Rotaliana sia nella bassa val di Cembra, a Giovo soprattutto. La convivenza con le piste ciclabili non è sempre facile, per chi vive la propria campagna come un luogo di lavoro. Innanzitutto perché la presenza dei ciclisti impone limiti maggiori sull’uso dei fitosanitari.













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