Le feste patronali si fanno ma senza la cena agostiniana 

San michele all’adige. È vero che i protocolli sanitari sono stringenti. Ma è anche vero che le tradizioni, a volte, sanno andare oltre, adattandosi. Esclusa la cena agostiniana, che quest’anno non...



San michele all’adige. È vero che i protocolli sanitari sono stringenti. Ma è anche vero che le tradizioni, a volte, sanno andare oltre, adattandosi. Esclusa la cena agostiniana, che quest’anno non si farà, il Museo degli Usi e Costumi e la Pro Loco hanno organizzato le feste patronali di oggi e di domani, dedicate appunto al patrono San Michele Arcangelo. Nell’iniziativa sono comprese anche le giornate del patrimonio, alle quali il Museo partecipa con il festival dei burattini, e l’appuntamento stasera alle 21 con lo spettacolo “Truffaldino e il Dottor Faust”, presentato da Luciano Gottardi (da un testo di Tullio Kezich), preceduto alle 20 da una visita guidata al Museo.

Nella vicina chiesa di San Michele, sempre alle 21, andrà in scena il concerto di musica sacra con Patrizia Polia, soprano, Davide Rocca, baritono e voce recitante e il New Made Ensemble. L’ingresso è libero, ma i posti sono limitati e vanno prenotati all’indirizzo mail info@festivalmusicasacra.eu o con un messaggio al 353 4144806.

Domani invece, alle 10, sempre nella parrocchiale, verrà celebrata la messa per il patrono. A chiudere le feste patronali, martedì, sarà una doppia inaugurazione: alle 19.30 la mostra “Viaggio alla scoperta degli abiti d'epoca nobiliari e popolari in uso dal 1300 al 1500”, aperta fino al 4 ottobre nel chiostro del Museo e organizzata da Pro Loco e Gruppo storico-culturale Arzberg Val di Non in sostituzione della cena agostiniana. Alle 20 sarà inaugurata la nuova icona di San Michele Arcangelo. «Un’opera in stile bizantino dell'artista trentino Fabio Nones, specializzato nella realizzazione pittorica di opere d'ispirazione sacra, che andrà ad arricchire la collezione di dipinti, stampe e sculture sul culto micaelico ospitate nella cripta dedicata all'Arcangelo - scrive il Museo -. Un'opera che con originalità e buon gusto ambienta l'icona dell'arcangelo nello scenario proprio di San Michele all'Adige, con il ponte, il fiume, la chiesa, i chiostri e gli edifici monumentali dell'antica prepositura agostiniana, oggi Museo, arricchita da sfondi interamente rivestiti di foglia d'oro». D.B.













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