Giochi sull’asfalto e 30 orari vicino alla scuola e al nido  

Tra le vie Felti e Paganella. A Lavis un incrocio potenzialmente pericoloso, utilizzato come  scorciatoia anche da camion, reso più sicuro con segnali e colori oltre che con dossi rallentatori


DANIELE ERLER


Lavis. C'è voluta anche una certa dose di creatività e tanta fantasia a Lavis per trasformare un incrocio potenzialmente pericoloso nel vero regno dei bambini. Fra la via dei Felti e via Paganella, lì dove da qualche anno ci sono scuola materna e asilo nido, il Comune ha pensato di posizionare alcuni giochi, incollati come si fa con certa segnaletica orizzontale.

Così sull'asfalto nero sono comparsi un labirinto colorato, le orme che portano agli attraversamenti pedonali e un castello che ricorda il tradizionale gioco della campana. «È un esperimento, volevamo dare più colore alla zona dell’asilo», spiega l’assessore Andrea Fabbro.

La zona 30

In realtà questo è l’ultimo passaggio di una serie di lavori che nelle scorse settimane hanno modificato la viabilità di questa parte del paese. L’intero quartiere è ora una “zona 30”, ovvero c’è il limite di velocità fissato ai 30 chilometri orari. Sono stati realizzati nuovi attraversamenti pedonali, resi più evidenti con l’utilizzo dei dossi rallentatori. In questo modo si sta cercando di scongiurare una brutta abitudine: quella di utilizzare questa via come scorciatoia per raggiungere la zona industriale, come fanno talvolta anche alcuni mezzi pesanti.

La presenza dell’asilo, e poco distante di un parco, costringono invece a dare la priorità ai pedoni, garantendo soprattutto la massima sicurezza per i bambini. Con i giochi si raggiunge l’obiettivo di rendere più bella questa zona. Ma, nell’insieme, contribuiscono anche a dare l’idea generale che questo è un luogo vissuto dai bambini. E quindi anche gli autisti devono prestare particolarmente attenzione.

Giochi al posto del cemento

Ma, concretamente, come è nata l’idea? «Insieme ai parcheggi per l’asilo, abbiamo realizzato alcuni spazi con delle panchine – spiega l’assessore Fabbro –. Sono dei posti dove ci si può sedere aspettando che escano i bimbi dall’asilo, magari per andare poi verso il parco. Con la realizzazione di queste aree, sono rimasti degli spazi vuoti. Ci siamo detti: perché lasciare l’asfalto nero? I disegni non sono altro che materiale plastico come quello utilizzato talvolta per la segnaletica orizzontale. Abbiamo trovato un campionario infinito di possibili giochi che possono essere messi sulle strade: basta scegliere il disegno. Noi abbiamo scelto in base allo spazio che avevamo. Abbiamo voluto provare a sperimentare qualcosa di diverso, utilizzando un po’ di fantasia. Ad esempio ci sono delle impronte che sono una vicina all’altra: però quando si arriva all’attraversamento sono parallele. È un modo per suggerire al bambino la necessità di fermarsi e guardare bene prima di attraversare. C’è il gioco della campana: una volta si faceva con il gesso sulla strada, adesso i bambini lo potranno fare con questo materiale nuovo. E infine c’è una sorta di labirinto. Sono comunque tutti giochi che non spingono i bambini a correre ma a fermarsi, ricordando sempre che siamo all’altezza di un incrocio, ma anche vicino a un asilo».













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