il lutto

La comunità trentina ricorda Bruno Masè: “Un punto di riferimento per tutto il volontariato”

Il saluto commosso di Acav: “È stato tra i fondatori dell'associazione nell’1985 e ha partecipato sempre attivamente alla sua organizzazione e ai suoi progetti. Si sentiva fratello di ogni persona bisognosa o sofferente e ha contribuito in tanti modi ad alleviarne i dolori”



TRENTO. Sono davvero tanti i messaggi di cordoglio che ricordano con affetto Bruno Masè, scomparso sabato all’età di 83 anni. Il padre della Trentino Solidale ha lasciato un’impronta nell’animo della comunità trentina.

"Acav saluta commossa e grata Bruno Masè, che ha concluso la sua lunga e operosa vita terrena – sono le parole dell’Associazione Centro Aiuti Volontari –. È stato tra i fondatori dell'associazione nell’1985 e ha partecipato sempre attivamente alla sua organizzazione e ai suoi progetti. Animato da un forte afflato religioso e umanitario, si sentiva fratello di ogni persona bisognosa o sofferente e ha contribuito in tanti modi ad alleviarne i dolori. Ha donato il suo amore, il suo tempo, i suoi soldi, i suoi beni seguendo l'esempio di S.Francesco. Che il Signore lo ricompensi e conforti quanti oggi lo piangono”. 

Anche il medico cardiologo Giorgio Devigili ha ricordato Bruno Masè: “E' stato direttore della Cassa di Risparmio a Mezzolombardo, tra gli anni Settanta e gli Ottanta. Ma dell'uomo di finanza aveva davvero poco. Asciutto nel fisico e umile nell'anima, una vita impegnata nel sociale e nell'aiuto ai più deboli e bisognosi. E' stata una figura fondamentale anche per la nostra comunità, con molte famiglie e imprese in difficoltà economica aiutate da Bruno Masè. Unica garanzia era la fiducia, un valore irrinunciabile tra gli uomini. Sempre attento alla dimensione umana, alla solidarietà e all'altruismo e poi, solo poi, all'interesse della banca. Una vita dedicata agli altri. Mezzolombardo deve molto a Bruno Masè”.

E lo stesso ha fatto Mariano Gardumi: “Il suo amore per il prossimo, l’aiuto costante al bisognoso e la sua Fede mi sono stati di esempio. Grazie Bruno per avermi voluto bene e per avermi trasmesso quei valori che cerco sempre di coltivare. Ora sei nella Luce e fra le braccia del tuo Signore”. 

Le parole di Antonio a Beccara: “Il grande scrittore russo, Leone Tolstoj, invitava le persone che non sentivano amore per gli altri a starsene quieti, in disparte, ad occuparsi della propria persona o di oggetti inanimati, purchè non degli uomini. Tu, caro Bruno, ti sei sempre occupato delle persone, dei più deboli, dei più bisognosi. Vivevi intensamente una piena solidarietà e condivisione con i fratelli più fragili: questa era la tua vita, il tuo modo di essere. Sempre sereno e discreto, le tue iniziative erano dettate dall'amore per gli altri, dalla profonda convinzione che Dio ci è padre e che ogni uomo è fratello dell'altro uomo. Eri sempre sereno ed ottimista, credevi che la società sarebbe migliorata solo se ciascun uomo fosse migliorato e ripetevi spesso, ricordando Pascal, che c'è abbastanza luce per chi vuol vedere ed abbastanza ombra per chi non vuole vedere. Sei stato una guida sicura, un punto di riferimento saldo per tutti coloro che volessero impegnarsi nel volontariato. Ora sei nel mistero di Dio, con tanti fratelli a cui hai teso la mano, così, con amore e con semplicità, quando eri in vita. Che Iddio ti accolga nel Suo amore”.













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