Il progetto

La Bassa Atesina si unisce a Trento: «Il tunnel ferroviario è la priorità» 

Torna in auge l’idea della galleria per i treni merci fra Alto Adige e Trentino: «Per evitare inquinamento acustico e consumo di suolo». La Provincia deve inserire il tracciato nella pianificazione urbanistica. La sindaca di Montagna Monika Hilber: «A febbraio faremo il punto della situazione»


Gianluca Marcolini


BASSA ATESINA. No, non è un sogno riposto in qualche cassetto e condannato ad accumulare polvere. Semmai, è un progetto rispolverato, dopo anni, dal cassetto di qualche scrivania e pronto a rimettersi in pari con le odierne esigenze e le moderne tecniche costruttive. Il tunnel ferroviario fra l’Alto Adige e il Trentino, che dovrebbe percorrere longitudinalmente buona parte del territorio regionale, quasi in parallelo al fiume Adige, è opera ambiziosa, anche e soprattutto dal punto di vista economico. Ed è prioritaria. Fino a qualche tempo fa lo era solamente per le comunità della Bassa Atesina, che avevano provato a farne una priorità almeno provinciale, per poi arrendersi (momentaneamente) in attesa di tempi più maturi. Oggi, finalmente, lo è anche per il Comune di Trento e il Trentino.

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli, assieme al suo assessore alla mobilità Ezio Facchin, ha infatti deciso di rispolverare il progetto del tunnel da quel cassetto in cui Rfi lo aveva infilato nel 2009 (colpevoli i costi ingenti e alcune polemiche) facendone, ora, una conditio sine qua non (ottenenedo, in tal senso, l’appoggio della Provincia) per procedere alla realizzazione, nel capoluogo trentino, del bypass ferroviario. Facchin ne ha dato notizia, martedì, davanti al proprio consiglio comunale, riportando di fatto in auge il vecchio progetto.

In buona sostanza, il progetto prevede di far passare i treni merci che percorrono la ferrovia fra l’Alto Adige e il Trentino (e viceversa) all’interno della montagna, nella migliore delle ipotesi attraverso una galleria lunga tutta la distanza fra Bolzano e Trento, con più sbocchi (le uscite di sicurezza previste dalla norma) da realizzare a intervalli regolari. La soluzione in roccia eviterebbe il raddoppio della linea ferroviaria esistente in superficie. Per la Bassa Atesina, così come per la Rotaliana, vorrebbe dire evitare il sacrificio di suolo (leggasi, preziosa campagna) e un aggravio dell’inquinamento acustico. La comunione d’intenti fra altoatesini e trentini, così come sembra profilarsi, potrebbe davvero far decollare l’opera. Intanto, a muoversi sono anche (e soprattutto) gli altoatesini.

«A metà febbraio ci sarà un incontro che servirà a fare il punto della situazione», annuncia Monika Hilber, sindaca di Montagna e rappresentante delle municipalità della Bassa Atesina nel consiglio direttivo dell’Osservatorio per la realizzazione della Galleria di Base del Brennero (tutto ha origine da lì). «All’incontro prenderanno parte i sindaci della Bassa Atesina, il presidente dell’Osservatorio, Peter Brunner, sindaco di Bressanone, e anche il direttore e il presidente del Comprensorio Valle Isarco - spiega la sindaca di Montagna -. Porteranno la loro esperienza e così raccoglieremo elementi utili alle nostre istanze perché dopo aver definito la situazione per quanto concerne la parte a nord del tracciato, adesso vanno definite le cose nella parte che riguarda il territorio della Bassa Atesina». Sulla mappa, si va da Bronzolo a Salorno, ragionando necessariamente in un’ottica di prosecuzione al di là del confine trentino.

Il primo passo concreto sarà urbanistico. «Stiamo aspettando in tal senso una risposta da parte dell’assessora Kuenzer per l’inserimento nel piano comprensoriale del tratto di Bbt che interessa il nostro territorio, che chiediamo avvenga in galleria, nella montagna - sottolinea la sindaca - anche se non abbiamo previsto un vero e proprio tracciato, bensì una sorta di corridoio. A decidere dove, effettivamente, dovrà passare il tunnel dentro la montagna saranno anche le valutazioni tecniche, ad esempio per non compromettere eventuali sorgenti». Se la parte tecnica non è (mai) realmente un problema, diverso è il discorso per la parte economica. «I soldi ci sono, o comunque dovrebbero esserci, anche se dipende tutto, o molto, da Rfi».













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