La storia

L’ex sindaco di Terlano: «La mia seconda vita da barista» 

Klaus Runer, 61 anni, si è tuffato nella nuova esperienza: «Non l’avevo mai fatto ma è bello ritrovare il contatto con la gente». Il gestore dell’impianto faticava a trovare personale


Massimiliano Bona


TERLANO. Klaus Runer, ex sindaco di Terlano (per 15 anni), non finisce davvero mai di stupire. Negli ultimi giorni decine di residenti lo hanno visto servire acqua, birre e gelati dietro al bancone del bar del Lido. Una nuova vita, da “stagionale”, nella quale si è tuffato con una buona dose di curiosità ed entusiasmo al tempo stesso.

Ci perdoni, cosa fa dietro al bancone?

La domanda me l’hanno fatta davvero in tanti negli ultimi giorni e ho risposto con il sorriso. Dopo aver staccato la spina con la politica sono tornato a fare l’agricoltore a tempo pieno e mi sono accorto, giorno dopo giorno, che mi mancava un po’ il contatto con il pubblico a cui mi ero affezionato dopo tanti anni in prima linea al servizio della comunità. Ecco, stare dietro al bancone del Lido mi consente di ovviare al meglio a questa carenza».

Ma è stata una sua iniziativa? Ha fatto domanda?

«In realtà il gestore della struttura, Stefano Zucal, è un amico di vecchia data e mi ha confidato che faceva una gran fatica a reclutare personale idoneo. Non si trovavano stagionali. A quel punto mi sono offerto di risolvere il problema, almeno inizialmente. Lavoro già da una settimana e ho qualche dubbio che Stefano si attiverà per individuare un sostituto. Ma va bene così».

Ha confessato di non avere esperienza?

«Certo, zero proprio in questo campo. Ma anche a 61 anni c’è comunque tempo per imparare qualcosa di nuovo. Sa una cosa?»

Dica...

«C’è un detto in tedesco che dice Von der Wäscherei zum Millionär, dalla lavanderia a milionario. Ecco, io racconto ai miei clienti di aver fatto un po’ il percorso inverso. Scherzi a parte, il nuovo ruolo mi piace».

Le è capitato in questi giorni qualche cliente illustre?

«Sì, l’ex sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli che immancabilmente mi ha chiesto cosa facessi in quel nuovo ruolo. Gli ho confessato che, a differenza sua, non cercavo davvero una nuova esperienza in ufficio».

In campagna le è mancato in questi mesi il contatto con le persone?

«Sì, certo. Sempre per scherzare mi piace ripetere che gli alberi non parlano. Ecco allora che la proposta del Lido è capitata davvero a pennello. Ha un solo inconveniente».

Quale?

«Che quest’estate dovrò saltare le ferie essendo impegnato dietro al bancone. Ma io e mia moglie ci rifaremo sicuramente in autunno».

Continua a coltivare l’hobby per il teatro?

«Certo che si. Sono ancora il presidente del Südtiroler Theaterverband, associazione molto radicata in tutta la provincia. Mi è sempre piaciuto andare in scena». Questa volta anche nei panni di barista.













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