Il caso

L'Austria espelle in Italia un presunto ex agente dei servizi turchi

ll cittadino italiano, originario della Turchia, sarebbe stato incaricato di compiere un attentato contro alcuni politici austriaci



BOLZANO. E' stato espulso dall'Austria verso l'Italia un cittadino italiano, di origine turca, accusato di essere un ex agente dei servizi segreti turchi. Contro il 53enne, appena uscito da due mesi di custodia cautelare, è stato emesso un divieto di soggiorno in Austria, scrive l'agenzia Apa.

Il presunto ex agente dei servizi segreti turchi Mit lo scorso settembre si era rivolto all'intelligence austriaca dichiarando di essere stato incaricato di compiere un attentato contro alcuni politici austriaci, ovvero due esponenti del movimento ecologista e un eurodeputato socialdemocratico.

Secondo i legali dell'uomo, non sarebbe però stato coinvolto nella pianificazione e avrebbe agito come "whistleblower”. Già la scorsa primavera avrebbe tentato di mettersi in contatto con i servizi austriaci. Durante le festività di Natale, informa l'Apa, il cittadino italiano, che dice di essere un imprenditore, è stato allontanato dal territorio austriaco perché ritenuto "una minaccia per la pubblica sicurezza".

Nel frattempo - informano i suoi legali - si è messo in contatto con loro, confermando di stare bene. Il 4 febbraio dovrebbe iniziare a Vienna il processo contro il presunto ex agente, a questo punto però in contumacia. Uno degli obiettivi dell'attacco programmato e mai realizzato sarebbe stata la deputata verde Berivan Aslan. La politologa di origine curda, interpellata dal quotidiano Der Standard, si dice rammaricata per la scarcerazione e l'allontanamento dell'uomo e ricorda che la custodia cautelare era stata prolungata proprio per il rischio di fuga. Aslan teme che ora possa fare perdere le sue tracce. 













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