LA LEGGE

Kompatscher: "In Italia decreti urgenti per settimane, non possono accusarci di agire in fretta"

La legge sulle riaperture è passata con 28 sì, 1 no e 6 astensioni. Ecco il dibattito articolato in aula con le posizioni dei consiglieri



BOLZANO. «La Provincia di Bolzano intende affrontare questa Fase 2 all'insegna dell'applicazione della nostra autonomia», ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher dopo l'approvazione della legge provinciale che accelera le riaperture. «Al centro mettiamo la sicurezza e il senso di comunità. Questa Fase 2 e la ripartenza possono avere luogo solo se tutti si attengono alle regole. Confidiamo pertanto nell'autodisciplina e nel senso di responsabilità dei cittadini», ha aggiunto. L'andamento dell'epidemia, che in Alto Adige ha portato ad avere un indice di contagio R0 al di sotto dell'1, è stata secondo il governatore la pre-condizione per arrivare a fissare le regole locali per la ripartenza. Nuove regole che si sono rese necessarie sia per le famiglie che per l'economia, «un settore che con il lockdown ha subito conseguenze che non possono essere sottovalutate». L'impatto di questa crisi, ha aggiunto Kompatscher, sarà nettamente superiore alla crisi finanziaria del 2008. È quindi necessario consentire nuovamente la ripartenza della vita sociale ed economica in una «modalità sicura». «Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo», ha aggiunto. 

 

La legge che accelera la fase 2 in Alto Adige, consentendo di aprire da subito i negozi, da lunedì parrucchieri, ristoranti e musei, è stata approvata con 28 sì, 1 no e 6 astensioni.

Ecco la discussione articolata.

È iniziata poco dopo le 19, in Consiglio provinciale, la discussione articolata del dlp 52/20, Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nella fase di ripresa delle attività.

L’articolo 1 definisce le misure per la ripresa delle attività, condizionata dall’osservanza rigorosa e responsabile delle misure di sicurezza, e prevede il divieto di assembramento, l’osservanza di una distanza di 2 metri, un adeguato rapporto tra superficie e persone per tutte le attività economiche, la riapertura all’entrata in vigore della legge delle attività commerciali al dettaglio, l’11 maggio dei servizi alla persona e di quelli di ristorazione e somministrazione alimenti e bevande, nonché delle attività artistiche e culturali compresi musei, biblioteche e centri giovani, dal 25 maggio delle strutture ricettive e gli impianti a fune. Le attività produttive industriali, artigianali e commerciali sono riaperte dall’entrata in vigore della legge, i servizi di assistenza all’infanzia potranno ripartire dal 18 maggio con gruppi ridotti, i servizi sociali sospesi potranno riprendere dall’entrata in vigore della legge . La programmazione del servizio di trasporto pubblico è disposta dall’assesore comüetente con servizi modulati assicurando quelli essenziali. I sindaci e le sindache possono adottare misure più restrittive. 79 gli emendamenti agli articoli, oltre a 50 agli allegati, riguardanti tra l’altro l’anticipo o il posticipo dei termini previsti, la possibilità di spostarsi anche oltre i confini provinciali, l'autocertificazione, la possibilità per i sindaci di introdurre nuove restrizioni, l'accompagnamento dei pazienti, una migliore comprensibilità delle disposizioni, interventi per gestire la perdita di entrate delle famiglie quando non sia possibile l’affidamento dei figli, manifestazioni culturali e religiose, la possibilità di andare oltre confine per le vetture a noleggio con conducente, le visite nelle case di riposo, la regola dei 2 metri di distanza. Molto discussa la questione dell’assistenza all’infanzia, con riferimento anche alla grandezza dei gruppi di bambini da affidare alle Tagesmütter, alle visite mediche per i bambini da affidare, all'allargamento della proposta agli alunni delle scuole medie, alle scuole musicali, ai bambini con disabilità. Un emendamento dell’ass. Arnold Schuler prevedeva una formulazione più generale, un emendamento del pres. Arno Kompatscher modificava il comma 18 per chiarire il rinvio ai protocolli citati negli Allegati, altri portavano adeguamenti all’allegato A, che contiene  misure generali e raccomandazioni di comportamento, all’Allegato B contenente misure concordate tra il Governo e le parti sociali e all'Allegato C riguardante la prevenzione nei cantieri: “Rimane la regola del distanziamento sociale e di portare con sé la mascherina da mettere sempre quando si è a distanza di meno di due metri da un'altra persona; per attività specifiche come quelle dei parrucchieri ci vuole una mascherina FP2; i negozi devono mettere a disposizione il disinfettante ma è raccomandato che ogni cliente lo porti con sé, va garantito un certo rapporto tra persone e superficie nel valutare l’ingresso delle persone negli esercizi, gli ingressi vanno regolamentati per evitare assembramenti”. Vanno inoltre calcolati 10 metri quadrati per persona considerando nel complesso l’intera superficie, non verificando per ogni singola persona. Nei locali per garantire la distanza saranno messe probabilmente le pareti di plastica. Negli hotels è prevista una Covid-Protect area, con la possibilità di attivare il wellness a determinate condizioni, tra cui la misurazione della temperatura; e piscine all’aperto possono essere attivate, lo sport individuale è ammesso, nelle piscine bisogna garantire le distanze. Per i rifugi, oltre alla regola del distanziamento c’è un limite di accessi alle camerate; i buffet sono possibili solo con guanti e mascherina. “Con ordinanza sono possibili migliorie”, ha chiarito Kompatscher. L’ass. Waltraud Deeg ha chiesto lo stralcio della parte del comma 26 che faceva riferimento alla normativa statale. Nell’ambito della discussione, Brigitte Foppa (Gruppo Verde), apprezzando la gestione del presidente, ha rilevato comunque le difficoltà di trattare in questo modo i numerosi emendamenti e subemendamenti, rilevando la necessità di modificare il Regolamento interno. Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore - Fratelli d’Italia) ha ritenuto invece che l’aula fosse stata messa nelle migliori condizioni di affrontare il dibattito. Dopo una pausa chiesta da Paul Köllensperger (TK) per studiare gli emendamenti con i nuovi allegati, sono stati discussi i subemendamenti.

Riccardo Dello Sbarba (Gruppo Verde) ha ribadito la necessità di rivedere il Regolamento interno, aggiungendo però che con un articolo con 34 commi e 4 allegati di grande dimensione, con emendamenti che arrivano a discussione iniziale, non c’è Regolamento che possa salvare.  Il problema è alla fonte: ogni articolo deve riguardare una sola materia, solo così l’opposizione può collaborare. La GIunta aveva intenzione di aprire il più possibile, anche valutando con i Comuni, quindi emendamenti che aggiungono aperture non sono opportuni. Egli li avrebbe quindi respinti, accogliendo invece gli emendamenti che a fronte di queste aperture miravano a garantire maggiore sicurezza. Il consigliere ha quindi criticato il comma, inserito negli allegati, che prevedeva la possibilità di non applicare i protocolli pur garantendo la sicurezza. Il consigliere ha rilevato che gli emendamenti di Nicolini miravano a posticipare le aperture al 18, quelli del Team K anticiparle il più possibile, e si è detto più vicino alla posizione del consigliere 5 Stelle, a sua volta aderente a quella delle altre Regioni, che si sarebbe dovuta seguire anche perché essendoci trattative in corso la Provincia di Bolzano ha bisogno del sostegno delle altre Regioni. Il pres. Kompatscher ha rilevato che il comma contestato da Dello Sbarba riprendeva un DPCM di Conte. Ha aggiunto che l’Allegato A è nuovo, tutto il resto è rimasto uguale.

Paul Köllensperger (Team K) ha parlato di un “cauto inizio”, contando ben presto su proposte migliorative. Tanti bar e ristoranti in futuro avranno difficoltà a guadagnare; le disposizioni sulle fabbriche e i 10 mq per persona sono accettabili. Relativamente alla clientela degli alberghi, va modificato il comma relativo alla certificazione richiesta; inoltre va chiarito cosa succede se si presenta un ospite positivo: se si deve mettere in quarantena tutto l’albergo, questo fallisce. Bisogna piuttosto evitare i contatti nelle aree comuni. Nella gastronomia dovrebbe essere possibile far accedere 4 persone allo stesso tavolo.

Sven Knoll (Süd-TIroler Freiheit) ha sottolineato la necessità di fare leggi comprensibili e applicabili: quale coppia che da 5 settimane non si vede rispetterà la disposizione che prevede di portare la mascherina? Se le persone trovano una disposizione ridicola non la rispetteranno, e si perderà il controllo. Questo vale non solo per le coppie. ha poi ricordato la problematica dell’autocertificazione, chiedendo che venisse abolita. Inoltre, gli spostamenti devono essere possibili anche oltre i confini regionali, “e lo dico pensando agli studenti sudtirolesi che studiano in Austria”. Il suo gruppo ha presentato anche un emendamento sulle persone che hanno bisogno di essere accompagnate. In merito alle aperture degli alberghi, sono state create tante aspettative, perché si può minimizzare il rischio dei contagi ma non dare certezze; come si gestiranno gli ospiti che vengono da Paesi con ancora alto tasso di contagio, e cosa si farà se ci sarà una nuova ondata di contagi?

Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore) ha rilevato che dal dibattito emergeva una serie di problemi interpretativi notevolissimi, il che faceva presagire anche difficoltà di applicazione. Ha fatto poi riferimento a un emendamento di STF, con cui la Provincia avrebbe stabilito tutta una serie di motivazioni possibili per uscire non dalla provincia stessa, ma dalla regione: “Chi interviene in caso di violazioni una volta che ci si trova fuori provincia? E chi disciplina la possibilità di espatrio, il sindaco di Brennero?”. Urzì ha criticato anche la disposizione che prevede che, nello stato d’emergenza, le manifestazioni (“per esempio quelle elettorali”) siano possibili solo con autorizzazione del presidente della Provincia. Franz Ploner (Team K) ha chiesto di ridurre la distanza di sicurezza da 2 a 1,5 mt, in quanto considerata sensata da istituti scientifici che permette maggior margine di manovra nella ristorazione. In quanto alla Covid-Protected-Area, già il nome è sbagliato perché riguarda la malattia e non il virus, ma i test sierologici rapidi per collaboratori e clienti, che si vorrebbero introdurre, dicono solo quanti anticorpi ci sono, non sulla contagiosità della persona; maggiore sicurezza darebbe il test PCR.

Paul Köllensperger (TK) ha rilevato che se un ospite viene trovato positivo deve essere messa in quarantena la stanza, non l’albergo,: questo principio va messo nero su bianco.

Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha contestato le disposizioni relative all’obbligo di mascherina per distanze inferiori ai 2 metri ritenendo che emergessero delle contraddizioni. Dovrebbe bastare dire “O 2 metri, o la maschina”.

Gerhard Lanz (SVP) ha chiarito che la regola è chiara, ed è quella dei 2 metri; se si passa all’1,5 mt cambia ben poco; ai tavoli ci saranno i divisori. L'obiettivo è di evitare un peggioramento, e con queste misure si tutelano anche le aziende. Ha quindi chiarito che all'estero gran parte delle attività sono vietate fino al 2 maggio, e in Austria le norme per il settore alberghiero verranno stabilite il 29 maggio, come risulta dal sito ufficiale della Camera di Commercio. Qui invece si propone un pacchetto di misure con responsabilità.

Il presidente Arno Kompatscher ha segnalato che in Italia si è proceduto per settimane con decreti d’urgenza  introdotti dalla sera alla mattina, “e ora si rinfaccia alla Giunta di voler agire in tutta fretta?”. In quanto ai trasferimenti all’Austria, la Provincia non può fare accordi bilaterali, ma può permettere quest spostamenti, se l’Austria stessa permette l’ingresso. Con la legge si permettono aperture prudenti.

L’ass. Thomas Widmann ha chiarito che in caso di contagio ci sono protocolli ben precisi, ma se gli albergatori rispettano le regole avranno bassissimo rischio di contagio, e le rispetteranno perché ne va della credibilità di tutte il settore. Franz Ploner, ha ricordato l’assessore, ha contestato la validità dei i test sierologici, ma sono proprio quelli che sono stati fatti in Val Gardena e da lui ritenuti seri. Test rapidi convalidati hanno una certa sicurezza. Si potrà migliorare ulteriormente.

Approvati gli emendamenti della Giunta, oltre quello di Knoll, Lanz e Atz Tammerle affinché non sia necessaria lautocetrficatione sul territorio regionale), Lanz (eccezione per manifestazioni religiose, Urzì (validità della legge fino alla fine del periodo d’emergenza), due del Team K. L'articolo 1 è stato messo in votazione; Gerhard Lanz (SVP) ha chiesto votazione separata sul comma 26 sulle visite ai pazienti: esso è stato approvato con 25 sì, 1 no (il comma 26 respinto con 6 sì, 20 no e 9 astensioni) .

L’articolo 2 definisce la commissione di esperti quale organo tecnico consultivo della Provincia: essa effettua il monitoraggio della curva da contagio e propone provvedimenti conseguenti, compresa la sospensione delle attività all'articolo 1. È composta da almeno 5 persone di riconosciuta esperienza in epidemiologia, statistica, igiene e sanità pubblica nominate dalla Giunta. Il pres. Kompatscher ha presentato un emendamento sostitutivoAlessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore - Fratelli d’Italia) ha detto di non essere ortile, pur ritenendo che essa facesse ciò che fa già il Comitato nazionale, ha però contestato la possibilità di elaborare principi e parametri di rischio sanitario ulteriori e diversi, che avrebbero reso impossibile la comparazione con altri dati nazionali. Ha chiesto quindi di votare separatamente il relativo comma. Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha chiesto una composizione rispettosa della rappresentanza dei generi, per lasciare spazio a una visione diversa. Anche Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche) ha chiesto informazioni sui parametri supplementari previste e la loro finzione: “IL rischio è che ogni regone si muova in modo autonomo, uscendo dallo schema del Ministero). Franz Ploner (Team K) ha ritenuto che nella commissione ci fossero troppi medici e mancasse una rappresentanza dell’ambito delle scienze sociali.

Il pres. Arno Kompatscher ha chiarito che l’articolo era stato ben studiato dall’ass. Widmann e dal suo staff, e che non c’era pericolo di concorrenza tra commissioni: con il min. Speranza cera collaborazione. Queste raccomandazioni possono essere utili anche per un controllo dello Stato, inoltre possono riguardare questioni locali, come la quarantena in caso di episodi negli alberghi. Anche altre regioni faranno commissioni locali. In quanto ai rilievi di Ploner, è compito della politica valutare i vari interessi, e di confrontare quanto dice la commissione medica con altri consulenti. Per ciò che riguarda la rappresentanza di genere, le donne saranno rappresentate perché le competenze nel settore pubblico sono rappresentate soprattutto da queste. L’emendamento sostitutivo è stato approvato, compreso il comma sui parametri aggiuntivi.

Approvati anche l'articolo 3 contiene la disposizione finanziaria e l'articolo 4 che dispone l’entrata in vigore della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione. Il pres. Arno Kompatscher ha chiarito che la pubblicazione avverrà nel tardo pomeriggio di domani, quindi si potrà partire sabato.

Nell'ambito delle dichiarazioni di voto, Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore) ha sottolineato il valore del dibattito e del confronto, e richiamato le perplessità giá espresse nella relazione di minoranza: è giusto riaprire alle imprese e rimettere in circolazione la fiducia in sé stessi, ma si contesta il metodo della legge provinciale, e il contesto nel quadro dei finanziamenti all’Autonomia. Ha riconosciuto per`la schiettezza dei colleghi della maggioranza, confermando comunque il suo voto negativo, pur augurandosi che i prossimi mesi dessero ragione alla maggioranza, e che quindi ci potesse essere una stagione positiva per la provincia. Oggi è necessario porre le basi per la fase 3 e la fase 4, non bisogna lasciare le aziende da sole a gestire la situazione.

Paul Köllensperger (Team K) ha annunciato voto a favore, riconoscendo che c’erano stati un dialogo e la disponibilità ad accogliere emendamenti e proposte, per esempio la reintroduzione dei voucher. Rimanevano le questioni degli aiuti diretti, del sostegno delle banche e altre, ma si riconosceva che molte cose avevano funzionato bene, anche se molte persone - genitori, bambini, imprenditori - avevano rinunciato a molto. La Giunta non aveva un compito facile, e la legge avrebbe deluso qualcuno, molti fallimenti non si sarebbero potuti evitare, “ma ci si augurano ulteriori allentamenti con l’Allegato A. Tutti devono assumersi la propria responsabilità per controllare la curva dei contagi”.

Myriam Atz TAmmerle (Süd-Tiroler Freiheit) ha ritenuto la legge una buona proposta ma non sufficiente, annunciando l'astensione e un voto a favore. Si poteva dimostrare maggiore coraggio: scegliere una propria strada ha creato delle aspettative, che però verranno deluse, anche perché ci sono misure complesse, difficili da applicare.

Anche Brigitte Foppa (Gruppo Verde) ha fatto riferimento alle grandi aspettative, ribadendo però che era importante prendersi il tempo necessario per le migliori decisioni. In quanto alle conseguenze della fase 2 sull’ambiente, bsognerá affrontare il problema della grande quantità di rifiuti che saranno prodotti: è importante utilizzare materiali sostenibili per i vari dispositivi di protezione, e fare attenzione alla mobilità. Per la nostra società inizia ora una nuova fase, “e spero di cuore che tutto vada bene”.

Sven Knoll (STF) ha ritenuto giusto e necessario che fosse stata percorsa una strada autonoma, rivendicando i propri diritti e facendo ciò che è bene per la provincia. Nell’ultimo tempo, altri hanno deciso sulle teste dei sudtirolesi, con ingerenze incredibili che hanno riguardato anche la vita privata delle persone: è importante che si sia riusciti a raggiungere alcuni risultati, tra cui la possibilità degli incontri oltreconfine. Tutte le misure per la fase 2 non sarebbero possibili se non ci fossero stati medici e infermieri che nelle ultime settimane sono stati in prima linea, e che fino a ieir erano ritenuti per scontati: bisogna riconoscerne il merito e ringraziarli.

Josef Unterholzner (Team K) ha annunciato appoggio alla legge, rivendicando la volontà di partecipazione e auspicando che la norma fosse davvero applicabile per le persone. Si è quindi augurato che la maggioranza coinvolgesse le opposizioni già al momento della stesura della legge, approfittando delle competenze dei singoli. Egli ha quindi criticato l’ipotesi di far chiudere un albergo in caso di quarantena o le distanze per i bar, difficilmente applicabili: proprio qui l'esperienza del singolo avrebbe potuto essere d’aiuto.

Sandro Repetto (Partito Democratico - Liste civiche) ha annunciato astensione, facendo riferimento alL’ordine del giorno unanime delle Regioni per la partenza al 18 maggio, con ulteriore richiesta per l’11. in riferimento agli esercizi commerciali. C’era stata anche la richiesta di partenze territoriali differenziate. Non erano state accolte le proposte fatte in aula dal PD, “se dovesse esserci una nuova ondata in autunno speriamo che la struttura sanitaria sappia reagire in modo adeguato”. Repetto di è detto deluso dal dibattito, fatto di corsa e con ansia, e ha detto di attendere di vedere come sarà la “fase 2a”, in cui la provincia dovrà fortemente investire, per recuperare quanto perso in questi mesi.

Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen) ha sostenuto che l’efficacia delle misure previste si vedrà in futuro, ma la legge apre nuove possibilità e consente di partecipare alla vita sociale ed economica. La legge non elimina i danni delle ultime settimane, non risolve i problemi degli imprenditori che dovranno chiudere i battenti: “Dobbiamo sapere che ci aspetta la crisi, e questa legge è uno dei tanti piccoli passi che serviranno per uscire dalla situazione”. Ora tutti, anche i cittadini delusi, dovranno assumersi la propria responsabilità e rispettare le misure per evitare il contagio.

Giuliano Vettorato (Lega Salvini Alto Adige Südtirol) ha detto che la legge è una risposta ai cittadini, che si sono dimostrati molto responsabili: “Ci hanno fatto delle domande, e abbiamo risposto “presente””. Bisogna restare attenti e responsabili per non rischiare di dare di nuovo spazio al virus, “ma l’Aäto Adige riparte insieme”

Carlo Vettori (Alto Adige Autonomia) ha ritenuto che sicuramente nessuno potesse ritenersi euforico per il varo della legge, non perché essa non fosse buona, ma perché la tragedia aveva lasciato il segno. Si veniva da un lockdown che aveva mosso molti cittadini a chiedere delle risposte alla politica, e anche le opposizioni avevano partecipato al confronto con il pres. Kompatscher, perché l’Autonomia va utilizzata soprattutto in situazioni come questa. Questo è un primo passo, e non bisogna sedersi sugli allori, ma è un primo passo all'insegna della dignitá del lavoro. Tutti si aspettano di ripartire,e  la partecipazione della cittadinanza è stata molto sentita. Egli avrebbe votato a favore del disegno di legge.

Gerhard Lanz (SVP) ha fatto riferimento al continuo interrogativo su quanta preparazione, distanza, coraggio fosse giusto. Quanto elaborato per tanti non bastava, per altri era già troppo, per questo era importante essere coesi e uniti, comunicando fuori cosa si voleva raggiungere. Bisognava dare speranza e fiducia, perché solo camminando insieme si ottengono risultati, ponendosi sempre la domanda “quanto è giusto”. Lanz ha quindi ringraziato tutti i collaboratori e gli esperti che avevano partecipato all’iter legislativo, la GIunta e il presidente della Provincia, che aveva dimostrato anche capacitÀ di sopportazione.

Anche il pres. Arno Kompatscher ha ringraziato tutti i collaboratori della Provincia e del Consiglio provinciale, nonché tutti i gruppi consiliari per la costruttiva collaborazione. Si era visto quanto la causa stesse a cuore a tutti. La crisi era stata una grande sfida per tante categorie, dalle famiglie alle imprese, e le prossime settimane sarebbero state comunque difficili. La legge forse avrebbe deluso delle aspettative, ma bisognava far capire che era giusto proseguire insieme su questa strada.

Di seguito, il dlp 52/20 è stato messo in votazione e approvato con 28 sì, 1 no e 6 astensioni.

Alle 00.43 il pres. Josef Noggler ha dichiarato conclusa la seduta e la sessione di lavori di maggio.













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