IL GIORNO DI PASQUA

Il vescovo Tisi: "Venga la luce anche sul buio più fitto"

L'omelia di Pasqua in streaming in un Duomo "blindato": la sofferenza di chi non ha potuto accompagnare, nel loro patire e morire, i propri familiari



TRENTO. Santa Messa della Domenica di Pasqua, questa mattina in cattedrale a Trento, presieduta dall’arcivescovo Lauro. Davanti al cero pasquale acceso nella Veglia di ieri sera e simbolo del Risorto, ancora una Messa “blindata” dall’emergenza, in diretta streaming.

Monsignor Tisi nell’omelia si è soffermato sulla “sofferenza di chi non ha potuto accompagnare, nel loro patire e morire, i propri familiari”, sull’"amore struggente” che induce profondo “disagio nel vedere i loro volti e le loro storie finire nella fredda conta giornaliera dei morti”. "In queste settimane cariche di dramma, è diventato complicato perfino visitare la tomba dei nostri cari. Per molti non c’è stata nemmeno la possibilità di accompagnarli nel momento della sepoltura".

“Il Risorto – è l’annuncio pasquale dell’Arcivescovo – ha lasciato vuota la tomba, cammina sulle strade della vita e lì ci attende. Da quel giorno non esistono ‘buchi neri’, dove la luce viene risucchiata dalle tenebre. La Pasqua capovolge la realtà, proietta luce anche sul buio più fitto".

“Il Risorto – precisa Tisi – lo trovi nel grido vittorioso dei bambini che continuano a nascere, nella dignità con cui molti si abbandonano all’ultimo respiro, nel gesto pieno di tenerezza di chi si sta prendendo cura dei nostri malati, nel sacrificio quotidiano di chi, nell’anonimato, lavora per garantirci i servizi essenziali; nel grande desiderio di tornare al calore dell’incontro personale”.

“Egli ha tramortito e costretto al silenzio i tanti guardiani del sepolcro, avidi di denaro, ammaliati dagli affari, compiaciuti dalle conquiste tecnologiche a cui ormai era affidata ogni soluzione, assidui nel mettere il bavaglio a quanti invocavano un mondo con al centro la tutela dei più deboli, la dignità del lavoro, la salute, la salvaguardia del creato. Le parole di questi guardiani risultano sempre più vuote e fastidiose".

“I tratti del Risorto – suggella don Lauro – stanno tornando a lasciare traccia nelle nostre agende, facendo risaltare le ragioni dell’uomo, a cominciare dal valore della salute e dal bisogno di relazioni autentiche. Quei tratti sono rimasti per troppo tempo relegati a fondo pagina. Coraggio, ripartiamo! Preceduti dal Risorto”.













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