la missione spaziale

Il robot che deve esplorare Marte lo guida un roveretano

Paolo Bellutta lavora per la Nasa: si occupa di manovrare il Rover appena giunto sul Pianeta Rosso



TRENTO. La notizia dell’arrivo su Marte del Rover Perseverance, il robot della Nasa, ha letteralmente fatto il giro del mondo. La missione è destinata a cambiare per sempre il settore dell'esplorazione spaziale: il robot dovrà andare alla ricerca di campioni, tracce ed elementi sul suolo del Pianeta Rosso, che poi verranno riportati sulla Terra nel 2031.

A rendere orgoglioso il Trentino, quale protagonista assieme agli altri scienziati di questa meravigliosa avventura, è il roveretano Paolo Bellutta, che si occupa proprio di guidare il Rover.

Nato nel 1957 a Rovereto, Bellutta si è laureato in fisica all’Università di Trento e da vent'anni vive a Pasadena. Il suo lavoro, infatti, è pilotare il rover "Curiosity", che esplora il pianeta Marte. Fa parte infatti del team al Jet Propulsion Laboratory della Nasa che segue il Rover. Di Paolo Bellutta abbiamo già scritto in passato. In California è arrivato quasi per caso, dopo aver lavorato nel settore della robotica in quello che era l'Irst a Povo. Inizialmente a Pittsburgh, poi rispondendo ad un annuncio per una posizione a Pasadena venne assunto alla Nasa.

Nel luglio del 1999 Bellutta comincia a lavorare su Marte e sui progetti di esplorazione del pianeta rosso. Si occupa di missioni robotizzate per l'esplorazione di Marte e fa parte del gruppo di operatori dei Mars Exploration Rovers Spirit e Opportunity e del Mars Science Laboratory Curiosity. In tale ruolo ha coordinato le attività per l'esplorazione del Cratere Victoria tramite il rover Opportunity. Successivamente ha partecipato alla selezione del sito di atterraggio del rover Curiosity analizzando il terreno in termini di attraversabilità da parte del rover.

Rispetto a questi suoi predecessori, Curiosity, alimentato da una batteria nucleare poiché troppo pesante per essere efficiente con dei pannelli solari, è più difficile da guidare a causa anche del suo efficace equipaggiamento. I contatti avvengono via radio: quando Bellutta impartisce un comando, ad esempio girare a destra, passa un quarto d'ora prima che il mezzo compia effettivamente la manovra. Un altro quarto d'ora dopo dal rover arriva sulla Terra la risposta. In pratica, Bellutta, dopo aver impartito un comando, deve attendere mezz'ora per sapere se è andato a buon fine.













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