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Green pass, Cna: “In Trentino oggi un dipendente su dieci in ferie”

Corrarati: “Imprese, il sistema ha retto ma dubbi sulla tenuta”. Preoccupa l’autotrasporto



TRENTO. "Pochissime assenze, perlopiù ferie (in media un lavoratore su dieci) e la maggior parte dei dipendenti in possesso di Green Pass. Dall'edilizia agli impianti, dalla produzione alle pulizie, dal benessere all'autotrasporto e alla comunicazione-stampa, nel giorno oggi (15 ottobre) del debutto dell'obbligo di certificazione verde sui luoghi di lavoro, le aziende sono partite regolarmente.

"Il sistema ha retto e, ancora una volta, il mondo dell'economia ha dimostrato un forte senso di responsabilità, datori di lavoro da una parte con i controlli e dipendenti dall'altra, arrivati preparati questa mattina", commenta il presidente Cna Trentino Alto Adige Claudio Corrarati. "Soprattutto nelle piccole imprese con due/tre dipendenti, dove il luogo di lavoro è un ambiente familiare, è scattata la solidarietà tra colleghi. I nostri associati ci hanno raccontato che anche chi era contro l'obbligo, alla fine ha deciso di fare il tampone per non creare problemi i colleghi. Le medie e grandi aziende, invece, hanno organizzato i turni così da poter far fronte a poche assenze. Insomma le Pmi altoatesine sembrano essere arrivate preparate a questo debutto", dichiara Corrarati.

Che aggiunge: "Il prossimo scoglio sarà quello di lunedì, per capire se l'organizzazione dei tamponi reggerà anche domenica pomeriggio, ma restano i dubbi sulla tenuta del sistema nel medio-lungo periodo".

Le preoccupazioni più forti restano nel settore dell'autotrasporto. Nelle prossime settimane potrebbero esserci rallentamenti nella consegna delle merci a causa delle limitazioni operative per gli autisti che arrivano dall'estero. "Non si escludono - conclude il presidente di Cna  - contrasti all'interno delle aziende alla luce della nuova circolare ministeriale che ammette i camionisti stranieri privi di Green Pass nelle aree di carico/scarico delle merci, a patto che le operazioni vengano svolte da altro personale in possesso del pass. Così si rischia di alimentare sentimenti di malcontento e rabbia tra gli operatori".













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