Il castello di Santa Barbara torna ad antichi splendori 

Lodrone, la Soprintendenza ai beni culturali della Provincia finanzierà i lavori da 400 mila euro per il recupero del maniero ora ridotto a poco più di un rudere


di Stefano Marini


LODRONE. Una speranza si è accesa per il Castello Santa Barbara di Lodrone. Le mura della fortezza attorno alla quale in epoca medioevale l'antico casato dei Lodron consolidò il proprio potere per poi estenderlo a parte del Trentino e della Lombardia e alla stessa corte imperiale, oggi ridotto a poco più di appariscente rudere, verranno sottoposte a "lavori di consolidamento e restauro" per una cifra compresa fra i 350 e i 400 mila euro.

La notizia era nell'aria da un po'. Il Comune di Storo, la soprintendenza provinciale ma anche le varie cariche politiche ragionavano da tempo su come ridare almeno parziale dignità ad un'opera antica e dal grande valore storico, da troppo tempo lasciata in stato d'incuria e abbandono. La conferma del progetto di consolidamento delle murature è però arrivata solo lo scorso 9 luglio, quando la Soprintendenza per i beni culturali, Ufficio beni architettonici, con lettera a firma del Soprintendente Franco Marzatico ha confermato il via libera al progetto di consolidamento delle mura che sorgono sul lato della fortezza posto a strapiombo sulla valle sottostante, redatto dall'architetto Marco Radoani. Un lavoro delicato ed imponente che richiederà cura e cautela prima di essere effettuato, ma che muoverà anche risorse non indifferenti, si parla infatti di quasi 400 mila euro che verranno impegnati dalla Provincia per evitare consolidare l'avita piazzaforte dei Lodron.

«Sono felice di poter confermare la notizia - esordisce l'assessore alla cultura di Storo Loretta Cavalli - abbiamo da tempo discutevamo con la Provincia dell'opportunità di intervenire in maniera sostanziale sul castello, e finalmente le nostre ragioni hanno trovato conforto. La questione era stata sollevata anche l'anno scorso con il Soprintendente Marzatico ed il presidente Ugo Rossi, ma c'erano valutazioni di priorità da stabilire. L'altro ieri ci è giunta conferma che il progetto di consolidamento delle mura ha ricevuto il via libera e potrà quindi essere eseguito. Siamo ovviamente molto soddisfatti di ciò. Se ad oggi il Castello può apparire come un rudere, in realtà esso rappresenta una grande opportunità di sviluppo turistico e di crescita culturale per la nostra valle, anche nell'ottica dei gemellaggi con l'estero che abbiamo in essere. Parliamo del luogo in cui ebbe inizio la dinasta dei Lodron che sarebbe arrivata ad estendersi ben oltre la Valle del Chiese. Un monumento dotato quindi di grande valore storico, a cui si inizia a metter mano seriamente dopo anni. Si tratta di un risultato venuto anche grazie all'impegno del Patt di Storo e delle Giudicarie, che proprio su questo tema hanno intessuto un proficuo dialogo col presidente Rossi».

Per gli uffici provinciali, l'architetto Giorgio Bellotti sottolinea invece come «la Soprintendenza aveva in animo da tempo questo intervento, e il via libera dei giorni scorsi è solo stato l'ultimo tassello di un lungo iter. La gestione dei lavori è stata delegata al Comune di Storo ma noi siamo i primi ad essere contenti di un intervento che contribuirà a preservare un bene importante come la Rocca di Santa Barbara».













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