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Giorgia Meloni a Trento: «L'energia dobbiamo produrcela in casa»

«Abbiamo sempre difeso l'autonomia, soprattutto in questi territori, quello che manca invece è uno Stato centrale più efficiente» ha affermato la leader di Fdi

IMMIGRAZIONE: "Noi più umani della sinistra"

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TRENTO. Si sta svolgendo in queste ore nel capoluogo il comizio elettorale della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, in vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre. Nei suoi interventi, Meloni ha toccato vari temi, dalla sicurezza alla crisi economica, dalle industrie al clima politico.

«A quelli che ci minacciano – ha detto in riferimento agli episodi di minacce arrivati nei confronti del presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, esponente della Lega con cui Fdi corre in queste elezioni – diciamo che noi non smetteremo di stare in mezzo alla gente. Non ci facciamo spaventare, noi facciamo politica così».

Attacco poi a Enrico Letta, segretario del Pd: «Non ha ritenuto di fare nemmeno una riga di solidarietà di condanna – ha detto –  noi, invece, a parti invertite non avremmo esitato un minuto».

Il discorso ha poi toccato il mondo dell’arte e della cultura, dove Meloni ha affermato che «È possibile che un partito che è stimato al 27% non abbia nemmeno un sostenitore nel mondo dello spettacolo?». Per Meloni, «dichiarare simpatie di destra gli impedirebbe di lavorare nel mondo dello spettacolo. È questa la democrazia?»  ha aggiunto.

Altro tema toccato quello del caro energia. «Per quanto riguarda il gas non c'è stata in Italia e in Europa una politica di approvvigionamento negli ultimi dieci anni – ha affermato – le catene di approvvigionamento e le produzioni strategiche vanno riportate in casa. Quindi l'energia dobbiamo produrla in casa, con l'eolico, il geotermico, ma anche prendendo gas nell'Adriatico. Questo Paese non ha da tempo una strategia industriale» ha affermato Meloni. «L'Italia è fanalino di coda in tutti gli indicatori economici grazie ai signori che ci hanno governato negli ultimi dieci anni. Il governo dei migliori era così dei migliori che il debito pubblico è aumentato di 116 miliardi di euro. Pandemia, guerra nel cuore dell'Europa, aumento dei costi energetici, rischiamo una crisi alimentare. Serve una politica che abbia visione strategica e sappia concentrare al meglio le poche risorse che ha» ha detto in merito alla crisi economica.

Altro tema caldo quello dell’immigrazione: «Va governata con il decreto flussi per far entrare le persone legalmente, come si fa in altri Paesi. Non alimentare un sistema illegale che fa l'interesse degli scafisti. Dicono che i migranti vogliono fare lavori che gli italiani non vogliono fare: non è vero, perché li fanno a condizioni che gli italiani non accettano. Per questo, cari compagni, l'immigrazione illegale fa gli interessi del grande capitale. Che brutta fine avete fatto. Se vuoi entrare in Italia, lo fai legalmente nel rispetto delle regole dello Stato italiano. La nostra visione è molto più umana della vostra» ha affermato Giorgia Meloni.

La leader ha poi parlato dell’autonomia: «Su questo non abbiamo cambiato atteggiamento e sta nel nostro programma insieme al presidenzialismo in un quadro di riforma istituzione e coesione nazionale» ha detto. «Abbiamo sempre difeso l'autonomia, soprattutto in questi territori, quello che manca invece è uno Stato centrale più efficiente».













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