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Fugatti ai medici: «Basta piangersi addosso, stiamo facendo tutto il possibile»

Il governatore duro sulla protesta: «Una rappresentazione della sanità trentina che fa male al territorio». Ruscitti: «Cambieremo le regole sulla mobilità per coprire tutti gli ospedali»



TRENTO. "La rappresentazione che viene fatta della sanità trentina fa male al territorio. Prendiamo atto delle difficoltà che ci sono, e che riguardano tutto il Paese, ma come autonomia abbiamo fatto tutto ciò che si poteva fare in questa legislatura, introducendo la scuola di medicina, innalzando il numero degli studenti di infermieristica e stabilizzando il personale che ha prestato servizio durante la pandemia". Così oggi (2 dicembre) ha parlato nella conferenza stampa post giunta il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, in riferimento alla carenza di medici e personale sanitario nelle strutture ospedaliere trentine e alla durissima protesta dei lavoratori del settore sanitario che hanno minacciato lo sciopero.

 "Questo continuo piangersi addosso non credo faccia bene al sistema trentino. Le criticità non si negano, ma il sistema sta tenendo e ci sono anche delle eccellenze di cui si parla meno. Il clima che abbiamo trovato negli ospedali periferici visitati negli ultimi giorni è costruttivo", ha aggiunto Fugatti.

Il dirigente Giancarlo Ruscitti ha parlato delle modifiche al regolamento che la Provincia intende affrontare per il personale sanitario, in direzione di «maggiore flessibilità per favorire la conciliazione famiglia-lavoro, mobilità».

Sul fronte della mobilità, Ruscitti ha ricordato che «oggi a livello nazionale la distanza in cui i professionisti possono essere impiegati dall’Azienda sanitaria è molto più elevata (70 chilometri) di quella provinciale (50 chilometri). «Oggi in Trentino si è assunti presso un ospedale, a livello nazionale da un’Azienda sanitaria. Vogliamo adeguarci per riuscire a coprire tutti gli ospedali, anche quelli di periferia».

Riguardo al caso del nuovo ospedale di Cavalese, dopo che ieri, ascoltato in commissione provinciale, il sindaco di Cavalese ha chiesto una commissione d’inchiesta, il presidente Fugatti ha commentato così: “Sarà il territorio, Cavalese ma anche val di Fiemme, val di Fassa e val di Cembra, a decidere. Se riterrà che quel progetto non va bene, si farà la ristrutturazione. Se verranno chieste delle modifiche, saranno valutate. Non c’è nulla di deciso a priori».













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