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Etichette anti-alcol, allarme di Coldiretti: «Danno alle eccellenze vinicole trentine»

La richiesta dell’Irlanda all’Organizzazione mondiale del commercio. Gli agricoltori: «Blitz che costa all’Italia 14 miliardi. Il vino da noi emblema di stile di vita equilibrato»



TRENTO. "È del tutto improprio assimilare l'eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità a più bassa gradazione come il vino, che è diventato l'emblema di uno stile di vita lento e attento all'equilibrio psico-fisico". Lo afferma - in una nota - il presidente di Coldiretti del Trentino Alto Adige, Gianluca Barbacovi, in merito alla notifica dell'Irlanda all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) della proposta di introdurre a livello nazionale l'obbligo di etichettatura sanitaria delle bevande alcoliche per far conoscere gli effetti dannosi dell'alcol sulla salute.

“Il blitz irlandese sulle etichette allarmistiche sul vino va fermato – è la posizione di Coldiretti - per difendere un prodotto simbolo del nostro Paese che è anche il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato e dà lavoro dal campo alla tavola a 1,3 milioni di persone”.

"Il giusto impegno dell'Unione europea per tutelare la salute dei cittadini - aggiunge Barbacovi - non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. Si pensi al danno che questo tipo di etichettatura potrebbe portare alle eccellenze vinicole del Trentino Alto Adige, che si sono affermate negli anni per la loro qualità e sono parte integrante di una dieta equilibrata, non certo causa di un eccessivo consumo di alcol". 













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