Il processo

Duplice omicidio, la perizia difensiva: «Benno malato»

Soffrirebbe di disturbi della personalità. I consulenti degli avvocati Moccia e Polo ritengono che dovrebbe essere considerato semi infermo di mente per la limitata capacità di autodeterminarsi anche al momento del fatto. Ma gli altri esperti sarebbero di avviso diverso


Mario Bertoldi


BOLZANO. I consulenti della difesa ne sono convinti: Benno Neumair soffre di disturbi di personalità gravi che avrebbero inciso anche sulla capacità di intendere e di volere del giovane insegnante nel momento in cui decise di uccidere i propri genitori e poi di gettarne i cadaveri nell’Adige.

Si tratta, è bene sottolinearlo, di una valutazione di carattere psichiatrico dei consulenti della difesa, cioè degli esperti a cui si sono affidati gli avvocati difensori Flavio Moccia e Angelo Polo per capire se vi sia la possibilità di giocare qualche carta difensiva sul fronte dell’imputabilità stessa dell’indagato che rischia ovviamente l’ergastolo.

Al momento, in effetti, l’ipotesi d’ accusa nei confronti del giovane assassino (è reo confesso) è di duplice omicidio pluriaggravato. La Procura è pronta a chiedere il rinvio a giudizio davanti alla Corte d’assise contestando all’imputato anche la premeditazione che, per quanto riguarda l’omicidio della madre Laura Perselli sembra supportata da elementi indiziari decisamente pesanti, un po’ meno per quanto riguarda l’omicidio del padre Peter. La data prevista per il deposito della perizia è fissata al 2 giugno anche se l’udienza davanti alla giudice Carla Scheidle per l’illustrazione delle varie considerazioni peritali pare destinata ad essere rinviata di qualche giorno rispetto alla data già fissata dell’8 giugno.

Pare comunque ormai certo che i periti d’ufficio ed i consulenti delle parti coinvolte (o per lo meno alcuni di loro) non raggiungeranno una valutazione unitaria delle condizioni della salute mentale di Benno Neumair. Sotto il profilo processuale è il giudice il cosiddetto “perito dei periti”, cioè il soggetto a cui è demandato il compito di fare sintesi e di scegliere le valutazioni apparentemente con maggiore fondamento. Per i consulenti della difesa, però, Benno Neumair va ritenuto semi infermo di mente. Ricordiamo che i periti dovrebbero anche indicare alla giudice Carla Scheidle se possa aver avuto un ruolo sulla psiche dell’indagato anche l’uso ripetuto (senza alcun controllo medico) di sostanze anabolizzanti con le quali per anni l’indagato ha sviluppato in maniera innaturale la propria massa muscolare in una sfida con se stesso.

La capacità o incapacità dell’indagato di intendere e di volere dovrà essere valutata con stretto riferimento al momento dei fatti con eventuale indicazione della patologia sofferta e dunque dell’eventuale infermità mentale riscontrata. Come spesso accade sarà decisiva, probabilmente, la perizia d’ufficio disposta dal giudice. Dovrà essere anche indicato se Benno Neumair possa essere ritenuto socialmente pericoloso. Su questo punto per il momento non è trapelato nulla. Sulla base di quanto previsto dal codice, la perizia non potrà riguardare il carattere e la personalità dell’imputato indipendenti da cause patologiche.

Non avrà alcuna conseguenza la decisione della giudice Scheidle di annullare il test genetico chiesto dagli avvocati Moccia e Polo. Come noto anche sulla base dei comportamenti un po’ anomali di Benno sin da bambino, gli avvocati avevano sostenuto la necessità di procedere ad una verifica dell’incidenza nella personalità dell’imputato dei cosiddetti geni della fragilità (tecnicamente definite varianti alleliche) che avrebbero potuto - secondo la tesi difensiva - aver avuto un ruolo nella tragedia.

Nell’ultima udienza, però, gli esperti coinvolti come periti o come consulenti di parte (ad eccezione di quelli della difesa) hanno concordato nel sottolineare che, allo stato attuale della scienza, non esistono gli strumenti ed i criteri interpretativi univoci per interpretare i test genetici. Non solo. Tutti i periti e consulenti psichiatrici hanno anche rilevato la conseguente «non rilevanza» dei test genetici al fine della valutazione della capacità di intendere e volere di Benno Neumair al momento del fatto.

 













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