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“Dolomiti, è la grande occasione per il ritorno del treno”

Transdolomites: “Si usino i fondi europei del Pnrr. Le destinazioni turistiche non raggiungibili con la ferrovia saranno fuori mercato”



TRENTO. “Serve un piano generale della mobilità per le Dolomiti. Il PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr) nei prossimi anni può rappresentare la storica occasione per dare alle Dolomiti la grande occasione per il ritorno del treno”. Transdolomites rilancia la battaglia per una mobilità sostenibile sulle Dolomiti: in questi giorni ha inviato una lettera a Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile.

“Nel 1867, venne inaugurata la tratta della Ferrovia del Brennero tra Verona ed Innsbruck. Nel giro di alcuni anni nel Tirolo del Nord nel Sudtirolo ed in Trentino - ricorda l’associazione – prese avvio un importante percorso di progettazione e di realizzazione delle ferrovie di vallata il cui scopo fu di collegare i territori periferici con il fondovalle attrezzato con la nuova ferrovia. Questo percorso si sviluppò sino al 1916 anno nel quale ebbe inizio la costruzione dell’ultima di dette ferrovie, la Ora-Predazzo conclusasi nel 1918. Per citare alcuni esempi di casa nostra di quel periodo citiamo le realizzazioni della ferrovia della Val Pusteria, la Bolzano-Merano, la Mori-Arco-Riva, la Valsugana, la Bolzano Caldaro, la Merano-Malles,la cremagliera Bolzano-Renon, la Brunico-Campo Tures, la Trento-Malè, la Val Gardena, la funicolare della Mendola per poi terminare appunto con la Ora-Predazzo nel cui periodo di incubazione si era anche sviluppato il progetto esecutivo della tramvia Lavis-Moena.

Ben oltre un secolo fa i territori ed i governanti locali avevano compreso l’importanza strategica della raggiungibilità delle loro località.

L’accessibilità dei territori di montagna venne così garantita dalle strade e dalle vie ferrate. Queste ultime ebbero un ruolo fondamentale per l’avvio dell’economia turistica favorendo l’arrivo dei forestieri nelle destinazioni turistiche dei monti e dei laghi”.

Poi le cose cambiarono. “Terminata la seconda Guerra Mondiale numerose linee ferroviarie locali vennero dismesse e la conseguenza fu che la raggiungibilità delle destinazioni turistiche e la mobilità dei residenti si affidò sempre più ai veicoli su gomma. Nelle valli, ormai disconnesse dalla rete ferroviaria nazionale, il traffico privato l’ha fatta da padrone ma allo stesso tempo rappresenta sempre più un fattore di decadimento della qualità della vita e dell’offerta turistica". 

Secondo Transdolomites “la costruzione della Galleria di base del Brennero cui si associa l’opportunità dell’Alta Velocità nella regione Trentino -Alto Adige ci riporta con il pensiero al lontano 1867 e ripropone il tema della raggiungibilità dei territori periferici di montagna. In particolare le destinazioni turistiche del Trentino, Sudtirolo e Tirolo austriaco sono sottoposte ad una forte pressione di traffico ma allo stesso tempo, private delle ferrovie storiche, oggi sono servite da un sistema di mobilità pubblica del tutto insufficiente a rispondere all’attuale domanda di mobilità collettiva”.

“Quando la galleria del Brennero sarà in esercizio il deficit di servizi di mobilità pubblica diverrà ancor più marcato. Con l’attivazione dell’Alta velocità ci si attende che dagli attuali 10% di utilizzatori del treno per raggiungere la nostra regione si passerà al 30 e forse anche 40%. Gli studi svolti in Italia e nell’Unione Europea indicano poi che in futuro i territori turistici raggiungibili via ferrovia saranno le mete sempre più ambite.

La non raggiungibilità in treno delle destinazioni turistiche della nostra regione le porrà di conseguenza progressivamente fuori mercato se non si interverrà in modo coraggioso con una politica lungimirante volta a rivoluzionare il modello di mobilità nelle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2009”.

Di qui la volontà di rilanciare le battaglie di Transdolomites per un nuovo collegamento ferroviario tra Trento e Penia di Canazei via val di Cembra ma allo stesso tempo  il collegamento ferroviario tra Rovereto ed il Lago di Garda, il potenziamento della Ferrovia della Valsugana, il prolungamento della Trento-Mezzana verso la Valtellina per attivare il collegamento internazionale tra la Svizzera e Trento.













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