IL CASO

Coronavirus, rischiano la multa due fratelli guide alpine di Campiglio

Uno ha accusato un malore durante un giro in montagna in solitaria, l'altro è caduto da una parete rocciosa. Il presidente nazionale: "Il rispetto delle regole prima di tutto" (foto tema Ansa)


di Valentina Leone


MADONNA DI CAMPIGLIO. Fratelli, entrambi guide alpine, giovani eppure già noti a livello internazionale e con una lunga carriera fatta di imprese su cime e pareti in ogni angolo del mondo. Questa volta, però, i due hanno segnato un record di questi tempi non certo positivo: nel giro di una decina di giorni, infatti, sono stati soccorsi mentre facevano attività all'aperto e ora andranno incontro a sanzioni per non aver rispettato i divieti relativi all'emergenza sanitaria, con multe che vanno dai 400 ai 3.000 euro.

Per l'ultimo episodio, inoltre, uno dei due rischia di incorrere in un procedimento disciplinare da parte del Collegio delle guide, che in queste settimane aveva già più volte invitato gli iscritti a rispettare in modo rigoroso le restrizioni.

Il primo incidente si è verificato lo scorso 21 marzo nella zona di Passo Campo Carlo Magno: il fratello 31enne era uscito per un giro in montagna in solitaria, ma un malore lo aveva colto all'improvviso e il giovane era stato salvato grazie ad alcune persone uscite con il cane a fare due passi, che lo avevano notato e avevano allertato i soccorsi.

La guida alpina aveva anche chiesto scusa per il suo gesto, ma evidentemente l'accaduto non deve aver scoraggiato abbastanza il fratello, 33 anni, che nel pomeriggio di ieri è precipitato per diversi metri mentre stava praticando in solitaria il dry-tooling, ossia la scalata di una parete di roccia utilizzando l'attrezzatura da ghiaccio, lungo una falesia nei pressi di Madonna di Campiglio. I familiari, non vedendolo rientrare, hanno allertato i soccorsi e l'alpinista è stato raggiunto con il verricello e portato poi in elicottero, in condizioni non gravi, all'ospedale Santa Chiara di Trento.

Sull'accaduto, che tiene banco sui siti specializzati in alpinismo e montagna, è intervenuto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ha sottolineato come il protagonista dell'ultimo episodio verificatosi abbia non solo contravvenuto alle norme sul coronavirus, ma anche costretto i soccorritori del '118' ad un intervento da evitare, in tempi di emergenza sanitaria.

Pietro Giglio, presidente del Collegio nazionale delle guide alpine italiane, non nasconde una certa amarezza per l'accaduto, anche se la guida alpina infortunatasi in parete, sottolinea, «ha agito in assoluta autonomia e nell'ambito di un'attività non professionale». Per il suo comportamento, spiega, «è già stato segnalato all'autorità giudiziaria da parte degli ufficiali di pubblica sicurezza intervenuti nelle operazioni di recupero. Questo per quanto riguarda la violazione delle restrizioni imposte a livello nazionale e locale. A propria volta il Collegio delle guide alpine del Trentino attiverà, secondo le tempistiche e le modalità previste dalla legge, le opportune iniziative di propria competenza, preliminari all'eventuale irrogazione delle sanzioni previste dal codice deontologico professionale».

Giglio ricorda anche che «ripetutamente, sin da subito, è stato ribadito dal Collegio l'invito al rigore. I due fratelli hanno pensato di agire così, forse non ci avranno riflettuto troppo. D'altra parte per la categoria il rimanere fermi è estremamente dannoso sotto tanti punti di vista. Il rispetto delle regole, nazionali e locali, viene però prima di tutto».













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