il caso

Consiglio regionale, disegno di legge per far tornare i vitalizi

La proposta è del leghista Paccher che parla di «indennità differita»



TRENTO. Non lo chiamano più vitalizio, perché è una parola diventata ormai impronunciabile, ma «indennità differita». Di fatto, però, si tratta di una rendita vitalizia bella e buona, la cui gestione tornerà nelle mani del consiglio regionale, riportando l’orologio indietro al 2014, quindi a dieci anni fa, quando sull’onda dello scandalo dei vitalizi attualizzati, la giunta regionale d’allora, guidata da Ugo Rossi e Arno Kompatscher, decise di eliminare i vitalizi per i consiglieri in carica e per i futuri eletti, rimpiazzandoli con il contributo per la pensione complementare gestita da un fondo pensioni scelto dal consigliere.

La retromarcia, con l’introduzione del vitalizio, ribattezzato «indennità differita» (già con questa legislatura), arriva ora su iniziativa del presidente del consiglio regionale Roberto Paccher (Lega) che ha depositato un disegno di legge a sua firma, sul modello di quanto fatto da altre Regioni.













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