IL CASO

Bolzano, stalker sequestra studentessa: finisce in tribunale

Ieri l'udienza davanti al gip, che ha disposto il divieto di avvicinamento e di contatto con la vittima



BOLZANO. Si era fissato con quella ragazza, una liceale altoatesina da poco maggiorenne, al punto da arrivare a sequestrarla pur di averla. Ma la vittima, che di lui non voleva saperne, ha trovato il coraggio di denunciare lo stalker, più grande di lei di qualche anno, comparso ieri davanti al gip Emilio Schönsberg per l'udienza di garanzia.

È accusato di lesioni e sequestro di persona. Il giudice, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Günther Morandell, ha disposto il divieto di avvicinamento e di contatto con la vittima. Lui, avvalendosi della facoltà di non rispondere, si è limitato a dire che le cose sono andate diversamente.

Dalla denuncia fatta dalla ragazza e dalle testimonianze della madre e delle amiche della studentessa emerge un quadro pesante. Tutto sarebbe iniziato ad ottobre con un incontro casuale in un bar. I due si conoscevano già ma la ragazza non aveva alcuna intenzione di andare oltre.

Per lui invece quella studentessa era diventata un chiodo fisso al punto che una sera l'aveva seguita fino a casa di un'amica, dove si era fermata a dormire. Aveva suonato il campanello e con una scusa l'aveva fatta uscire. Quindi con la forza l'aveva costretta a salire in macchina e non le aveva permesso di scendere per alcune ore. La ragazza era tornata a casa sconvolta.

Qualche tempo dopo il molestatore l'aveva aspettata fuori dalla scuola e anche in questo caso l'aveva obbligata a salire in auto. Solo l'intervento della madre, lo aveva indotto ad aprire la portiera e a farla scendere. L'assedio per un po' è finito. Ma era solo una breve tregua.

Lui infatti ci ha riprovato. Per evitare che la situazione potesse degenerare, la giovane terrorizzata al punto da cominciare a cambiare le proprie abitudini per evitare di incontrarlo, lo ha denunciato. 













Scuola & Ricerca

In primo piano