L'allarme

Bimbo finisce in una roggia e fa trecento metri sotto terra in Alto Adige

Momenti di grande paura, l’altro pomeriggio, lungo il sentiero che affianca il fossato: un bambino di 7 anni in vacanza con la famiglia è scivolato in acqua e dentro il tubo. Bloccato da una griglia, è stato tirato fuori in stato di ipotermia



MERANO. In quei minuti concitati e terribili, che saranno sembrati eterni, nella mente di chi si trovava lì a combattere contro la sventura avranno certamente fatto capolino dei pensieri disgraziati, riportando alla mente scene ed emozioni viste e vissute oltre quarant’anni fa, con il viso tragicamente arcinoto di Alfredino ormai impresso nella storia italiana. 

Pensieri fortunatamente durati solo la manciata di minuti che è servita a risolvere al meglio la situazione e a ridare impulso cardiaco ai genitori tedeschi, in vacanza in questi giorni a Merano, che a un tratto, l’altro pomeriggio, hanno visto il loro figlioletto di sette anni sparire dentro un fossato, prima cadendo nel canale dell’acqua e poi inghiottito dalla conduttura in cemento che si perde sotto terra. La prontezza d’animo di mamma e papà, le loro urla unite a quelle del bambino “rapito” dall’acqua, e l’aiuto senza se e senza ma di alcuni passanti ha permesso di riportare alla luce (nel vero senso della parola) il ragazzino, tornato ad abbracciare i genitori senza neppure un graffio ma con uno spavento che difficilmente se ne andrà, almeno per un po’. 

La tragedia sfiorata è avvenuta a Marlengo, sul “Waalweg”, il sentiero che corre lungo la caratteristica roggia che un tempo approvvigionava d’acqua le campagne della zona, oggi meta fra le preferite dagli escursionisti della zona e dai vacanzieri. 

Il racconto di ciò che è successo è a dir poco drammatico e quasi incredibile. La famiglia tedesca stava camminando lungo il sentiero quando, per motivi che con il senno del poi hanno scarso significato, il bambino è caduto dentro il fossato senza riuscire a vincere l’impeto dell’acqua, sufficiente a trascinarselo appresso fin dentro il canale in cemento che sparisce sotto terra. Il piccolo è così finito nel tubo, non particolarmente grande ma con un diametro sufficientemente ampio per la corporatura abbastanza esile di un settenne. 

Il panico di mamma e papà è stato sovrastato dalla carica dell’adrenalina e così si sono gettati alla ricorsa del figlio portato dalla corrente, guidati dalle sue urla. Un tratto di 300 metri dopo si sono imbattuti in una botola, con tanto di griglia posizionata per interrompere solitamente la corsa di rami e foglie ma provvidenziale per salvare il bimbo tedesco. 

I due genitori hanno così cercato di aprire la botola, ma era troppo pesante per le sole forze dei due. Fortunatamente, ad aiutarli ci hanno pensato alcuni passanti subito accorsi quando hanno sentito le grida dei turisti. Sono servite quattordici braccia per sollevarla. 

Quando sono arrivati i carabinieri e gli operatori sanitari della Croce Rossa il bambino era già in salvo, spaventato ma illeso, solo lievemente ipotermico. È stato portato in ambulanza all’ospedale di Merano per accertamenti. GL.M.













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