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Badia, secco no della Chiesa all'alloggio per i profughi

Consiglio pastorale e consiglio di amministrazione hanno negato l’uso dell’ex canonica a La Villa, attualmente vuota



BADIA. L'accoglienza dei profughi in Badia continua ad essere una lontana chimera. Non basta il parere contrario del consiglio comunale di Corvara al progetto Sprar, adesso è arrivato il categorico no anche della Chiesa che a Badia s'è espressa in maniera sorprendentemente contraria all'utilizzo di un alloggio dove ospitare una famiglia di immigrati.

Sono stati il consiglio pastorale ed il consiglio di amministrazione a negare l'utilizzo dell'ex canonica di La Villa. C'è troppa paura in valle . «La cosa è alquanto sorprendente - ha detto il sindaco di Badia Giacomo Frenademetz - e devo dire che sono profondamente amareggiato. Non resta che sperare nella divina Provvidenza».

C'è da dire che il Comune – l'adesione allo Sprar era stata accolta positivamente dopo vari tentativi andati a vuoto – la sua parte l'ha fatta. È stato individuato un edificio di proprietà che ospitava a suo tempo la biblioteca e proprio lì sarà ospitata una famiglia di migranti. Resta da trovare un alloggio per la seconda famiglia. Si era pensato in un primo momento all'ex canonica di La Villa dove sarebbero stati sufficienti dei lavori di adattamento per rendere agibile l'edificio che è attualmente chiuso. Con grande sorpresa è arrivato però il no alla soluzione individuata: contro si sono espressi sia il consiglio pastorale che il consiglio di amministrazione che hanno giustificato il no all'accoglienza con il fatto che nella popolazione c'è un senso di paura nei confronti dei profughi. Lo stesso decano, don Jaco Willeit, ammette questo timore ma non giustifica affatto il parere contrario all'accoglienza: «Posso capire il senso di paura ma non posso in alcuna maniera giustificarlo. Verso chi ha bisogno noi, come cristiani, dobbiamo essere sempre pronti a dare la solidarietà». 













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