Il castello frutta alla città un incasso di 140 mila euro 

I numeri. C’è soddisfazione per i dati dell’anno scorso presentati ieri in giunta ad Arco Betta: «55 mila biglietti che ci confermano come sia giusto investire su questo versante»


Gianluca Ricci


Arco. Sono stati quasi 55mila i biglietti staccati all’ingresso del Castello nel corso dell’ultimo anno, per un incasso che si aggira intorno ai 140mila euro. Numeri insindacabili, che altrettanto insindacabilmente certificano come il monumento più importante della città ne sia diventato un’importante risorsa, forse la più importante.

I lavori fruttano

I numerosi interventi che lo hanno interessato, a cui l’attuale amministrazione ha voluto dare una forte implementazione, iniziano a dare i loro frutti. E anche la scelta di delegare alla cura di questo tema specifico un consigliere comunale, in questo caso Roberto Zampiccoli, si è dimostrata vincente, al punto che in giunta c’è chi pensa, in caso di riconferma elettorale, di ampliare questa soluzione e di aumentare il numero dei consiglieri da responsabilizzare su singole problematiche. Sono questi numeri che giustificano anche i prossimi interventi di riqualificazione, in primis il pulmino elettrico che nel giro di qualche settimana dovrebbe iniziare il suo regolare servizio per condurre all’ingresso tutti quei turisti che per pigrizia o difficoltà fisiche non se la sentono di scarpinare fin lassù.

Il pulmino

Il Comune sta per ultimare il bando e sta attendendo il nulla osta della Sovrintendenza per iniziare i lavori di ampliamento del sentiero che garantiranno maggior sicurezza ai pedoni. Va inoltre inquadrata in questa dinamica anche l’operazione di miglioramento dell’offerta all’entrata: proprio in questi giorni è stato pubblicato l’avviso d’asta per l’affitto del prefabbricato presso il prato della lizza che per un triennio potrà offrire un adeguato servizio di ristorazione ai visitatori, in attesa che la Sovrintendenza approvi il progetto di ampliamento e di ristrutturazione dell’attuale palazzina che dovrebbe fungere a questo scopo. Più si investe e più si riceve, dunque: «I dati di accesso al castello – ha sottolineato il sindaco Alessandro Betta – sono molto importanti e confortanti. Si tratta del feedback migliore dell’impegno che questa amministrazione ha concentrato su quel versante e che vi sta ancora dedicando. La soddisfazione è innegabile: sarà questa la significativa banca dati su cui costruiremo le future analisi di sviluppo. Sottolineo infine – ha concluso il primo cittadino – come non sia stato inutile né casuale istituire una delega specifica per questo importante tema al consigliere Zampiccoli, che ha sempre collaborato fattivamente con la giunta». E che il castello stia diventando centrale nell’offerta turistica arcense lo dimostra anche la straordinaria mostra allestita al suo interno e dedicata ad Albrecht Dürer, “AD 2019: Albrecht Dürer e il castello di Arco”, inaugurata lo scorso 25 aprile e in cartellone fino al prossimo 28 luglio, in cui sono esposti sedici folii del Liber Chronicarum, sei incisioni originali e alcune opere di maestri contemporanei: quale scenografia migliore, d’altronde, per il pittore che della città e soprattutto del suo castello ha realizzato il più bel ritratto, quel “Fenedier Klawsen” dipinto nel 1495 e oggi esposto al Louvre?













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