Circolo tennis Arco, nuova  sede in dirittura d’arrivo 

I lavori. Manca davvero poco al termine della ristrutturazione. Firmata la certificazione del nuovo generatore di calore per il pallone sui campi da tennis. Si potrà giocare dopo Natale


Gianluca Ricci


Arco Tempo un mese, un mese e mezzo al massimo, e il Circolo Tennis tornerà ad essere praticabile. I lavori di ristrutturazione della nuova sede stanno per concludersi: questa settimana verranno installati i sanitari e si provvederà a dare l’ultima mano di pittura, mentre giusto ieri è stata firmata la certificazione del nuovo generatore di calore all’interno del pallone che già da tempo è gonfio sopra i campi in terra rossa. Campi sui quali, a detta del presidente Piero Parisi, si potrà tornare a giocare già subito dopo Natale. Per usufruire invece dei nuovi spogliatoi e dei servizi della nuova palazzina bisognerà attendere che i volontari provvedano a ripulire tutto e a piazzare il mobilio che oggi si trova in magazzino. Un lavoro piuttosto faticoso la cui durata dipenderà ovviamente dalla disponibilità dei singoli. Ma da fine gennaio Parisi garantisce che si potrà tornare alla vita sportiva di prima, Covid permettendo.

Proprio alla fine della scorsa settimana l’assessore allo sport Dario Ioppi ha effettuato un sopralluogo col presidente Parisi per verificare l’avanzamento dei lavori: «Direi che le previsioni di apertura possono essere confermate. Siamo ormai ai dettagli». E quando sarà il momento, il circolo arcense potrà presentarsi agli occhi dei suoi soci con una veste nuova e scintillante, proponendosi all’attenzione degli appassionati come uno dei centri tennistici più completi e all’avanguardia della regione.

Ma conclusi i lavori, il direttivo è intenzionato a guardare avanti, compatibilmente alle risorse che nei prossimi anni andranno investite per coprire quei 50mila euro di differenza fra i costi sostenuti (570mila euro totali) e le sovvenzioni ricevute. Tuttavia il recente, inatteso boom del paddle imporrà quanto prima adeguate riflessioni. Oggi infatti accade che dopo tre minuti dall’apertura delle prenotazioni on line riservate ai soci non è più possibile trovare un buco libero per tutta la settimana. Una soddisfazione per chi aveva osato proporre la realizzazione dell’impianto al posto di un quinto campo da tennis, come si voleva fare inizialmente in quello spazio, ma un problema per chi magari vorrebbe provare a giocare ad uno sport diventato nel frattempo assai praticato. «Il posto per un secondo campo ci sarebbe – ha riconosciuto il presidente Parisi – ma al momento è ancora prematuro parlarne, anche se si tratterebbe di una straordinaria occasione per implementare l’offerta outdoor del nostro territorio».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano