Riva, lista elettorale unica? «È presto per parlarne» 

La proposta di Torboli (Patt). Per il sindaco Mosaner e il segretario del Pd Chizzola non è  il momento di pensare alle elezioni. Anche la candidata del centro destra Santi boccia l’idea


MATTEO CASSOL


Riva. Lista elettorale unica con 22 candidati “eccellenti” per risollevare Riva nel dopopandemia? La proposta del referente locale del Patt Marco Torboli non convince i leader dei due poli contrapposti ai centristi-autonomisti: sia il duo Adalberto Mosaner-Tiziano Chizzola (rispettivamente primo cittadino uscente che si ripropone per il centrosinistra e segretario del Pd) che Cristina Santi (candidata sindaca leghista del centrodestra) sottolineano che questo non è il momento di pensare alla politica e che comunque le differenze tra gli schieramenti rimarranno.

Molinari dixit

Da parte sua invece, il candidato sindaco sostenuto dal Patt, Claudio Molinari, non si espone: «In questo periodo così particolare – afferma l’ex senatore – non mi cimento in attività o comunicazioni elettorali, per rispetto della cittadinanza, che ha altre preoccupazioni, ma anche per rispetto di chi sta male e di chi lavora negli ospedali e nelle case di riposo. Ci sarà tempo per valutare l’azione della civica amministrazione in questo frangente e per valutare un nuovo approccio alla procrastinata scadenza elettorale».

Ultimo dei miei pensieri

«Quello attuale è un periodo difficilissimo per chi amministra – commenta Mosaner – e quello elettorale è l’ultimo dei miei pensieri». Concorde Chizzola: «Adesso – sostiene il segretario del Pd di Riva – non mi pare il caso di pensare alle elezioni. Ovviamente l'emergenza porterà a modifiche di programma e ad altri accorgimenti necessari alla ripartenza, ma è presto per parlarne. Siamo in piena evoluzione di una crisi senza precedenti, ora la priorità è risolvere le emergenze quotidiane causate dalla pandemia. L'unica certezza politica che abbiamo è che, al di là delle piccole divisioni, sia localmente che a livello nazionale si stanno delineando sempre più chiaramente due visioni e due modalità diverse, anche nell'affrontare questa situazione. Due stili difficilmente coniugabili con la proposta di Torboli».

Il no secco

Netta la bocciatura da parte di Santi: «Ritengo la proposta di Torboli impraticabile – dice la massima esponente del centrodestra – in quanto il governo della città deve essere affidato a persone scelte democraticamente dagli elettori. Inoltre occorre tenere presenti le difficoltà nel determinare i soggetti da prescegliere, e che le idee politiche e soprattutto di sviluppo possono essere diverse. Le priorità del momento sono altre, sanitarie ovviamente ed economiche».













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