La chiesa di San Zeno si apre a Pasquetta, ma solo virtualmente

Nago-trobole. La Chiesa di San Zeno, a Nago, non interrompe la tradizione e domani apre “virtualmente” le sue porte alla comunità. Di proprietà della famiglia de Bonetti, la chiesetta posta sulla...



Nago-trobole. La Chiesa di San Zeno, a Nago, non interrompe la tradizione e domani apre “virtualmente” le sue porte alla comunità. Di proprietà della famiglia de Bonetti, la chiesetta posta sulla collina che domina il paese viene aperta una sola volta all’anno, in concomitanza con il lunedì di Pasquetta, e sono sempre molti i fedeli che vi si radunano. «Le campane col loro rintocco chiamano al sacro rito, oggi tutti in veste virtuale in obbedienza alle regole impartite dalla sanità, impegnata per sconfiggere il morbo che incombe sul mondo intero – scrive Marisa Masini de Bonetti, moglie dell’architetto Gino de Bonetti - virtualmente percorriamo la via del Calvario, soffermandoci in preghiera davanti ad ogni stazione della Via Crucis Eritrea, così l’ha nominata il suo autore Luigi de Bonetti, che l’ha dedicata al popolo del Corno d’Africa e, nello specifico, all’Eritrea, che ha imparato ad amare e rispettare proponendo a noi la pittura popolare abissina espressa in linee e colori di quei luoghi lontani».

La Chiesa, costruita verosimilmente nel dodicesimo secolo, fino al 1800 è rimasta nelle mani della Curia. Messa all’asta, sul finire del diciannovesimo venne acquistata dalla famiglia de Bonetti, assieme a tutta la collinetta attorno. L’architetto Gino de Bonetti vi dipinse la Via Crucis “in stile africano” in quanto la riconsacrazione della Chiesa avvenne per intervento di Padre Protasio Delfini, missionario di origine italo-eritrea, allora parroco di Asmara, città in cui Marisa Masini trascorse l’infanzia e l’adolescenza, e dove Marisa e Gino si sono recati in più occasioni per svolgere attività di volontariato. S.BASS.













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