mobilità

A Trento sono 22mila i pendolari che usano l’auto per “coprire” un tragitto di meno di 15 minuti

Tavola rotonda per la settimana della mobilità sostenibile: si punta sulla riduzione dell’uso dell’auto individuale favorendo telelavoro e la diffusione dei mezzi elettrici. In corso Tre Novembre passano fino a 4mila biciclette al giorno



TRENTO. Un nuovo sistema di mobilità sostenibile per il Trentino, che porti a contenere del 55% l’emissione di gas climalteranti rispetto al 1990, entro il 2030.

L’ambizioso obiettivo è stato lanciato nell’ambito dell’evento clou della Settimana europea dedicata proprio a questo tema, con la tavola rotonda (il 17 settembre) a Palazzo Geremia e il test drive di auto elettriche ed e-bike in piazza Fiera a Trento.

Decine di persone hanno colto l’occasione per mettersi al volante o in sella ai mezzi green messi a disposizione dalla Provincia autonoma, da Federauto Trentino e dai rivenditori di e-bike e motoveicoli elettrici. I cittadini hanno anche raccolto informazioni sugli incentivi pubblici provinciali per l’acquisto, oltre che sugli itinerari dedicati alle due ruote sull’intero territorio e sull'ampliamento del bike sharing provinciale e.motion.

Nel corso del proprio intervento, il vicepresidente della Provincia ha evidenziato come un cambio culturale sia necessario, oltre che richiesto e favorito da una crescente sensibilità da parte delle nuove generazioni. Una vera e propria svolta che l’Amministrazione provinciale ha voluto sostenere attraverso l’approvazione del Piano energetico ambientale provinciale 2021-2030, che prevede - tra le altre cose - iniziative volte a favorire formazione, educazione e informazione puntuali in tema di mobilità sostenibile, sotto la regia dell’Agenzia provinciale per l’energia, anche attraverso il contributo scientifico di Università di Trento, Fondazione Bruno Kessler e Fondazione Edmund Mach.

L’obiettivo principale, da raggiungere anche in sinergia con i Comuni, i Bim ed i privati, è la riduzione dell’utilizzo dell’auto individuale favorendo il telelavoro, l’uso di mezzi alternativi e la diffusione della mobilità elettrica.

Anche per quanto riguarda le due ruote, verso le quali si avverte un crescente interesse da parte dei cittadini anche per gli spostamenti casa-lavoro. Con il doppio beneficio di contenere i costi di rifornimento e manutenzione e migliorare il proprio stato di salute.

Per quanto riguarda le auto elettriche, l’Amministrazione provinciale ha garantito nel 2021 incentivi ad hoc (cumulabili con quelli statali) per sostituire il proprio veicolo a benzina o gasolio.

Non mancano poi gli investimenti sul trasporto pubblico provinciale, anche per garantire il necessario distanziamento per contenere i rischi di diffusione del Covid-19. Secondo il mobilita manager della Provincia Roberto Andreatta, è necessario che questo cambio di marcia parta dai centri più popolosi come la città capoluogo.

A Trento - stando ad una rilevazione di Sintagma dello scorso giugno - sono 22mila i residenti pendolari che utilizzano l’auto privata per un tragitto inferiore al quarto d’ora all’interno del comune.

In totale, il 44% dei pendolari risiede a Trento e raggiunge il posto di lavoro che si trova sempre in città, dove è possibile usufruire di 2.000 corse giornaliere degli autobus. Confortante è comunque un dato che arriva da Corso Tre Novembre e che dimostra come la mobilità leggera sia sempre più apprezzata: qui transitano quotidianamente 3-4.000 biciclette.













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