Politica

Ianeselli: «Mandato "debole" per la bassa affluenza? Io non ho messo in discussione Meloni e Fugatti»

"Mentre si esulta per le performance di questo o quel candidato che andrà a sedersi nei banchi della minoranza, si sostiene che il sindaco, a causa della bassa affluenza, non avrebbe un mandato forte da parte dei cittadini. Il fatto che abbia più che doppiato i voti della principale avversaria pare poco importante: il che mi pare una grave mancanza di rispetto per la scelta di 27.202 elettori"
 



TRENTO. Dopo il crollo delle affluenze registrato alle ultime comunali, 54,53% – circa il 10% in meno rispetto alle precedenti, sono arrivate le parole del sindaco di Trento Franco Ianeselli, che – via social – ha risposto alle “affermazioni dell’opposizione”, che lo vedrebbero a capo di un “mandato debole”, dettato proprio dalla bassa affluenza alle urne. 

«Dopo il voto di domenica c'è qualche consigliere comunale d'opposizione che va ripetendo a destra e a manca un ragionamento un po' capzioso. Mentre si esulta, del tutto legittimamente, per le performance di questo o quel candidato che andrà a sedersi nei banchi della minoranza, si sostiene che il sindaco, a causa della bassa affluenza, non avrebbe un mandato forte da parte dei cittadini. Il fatto che abbia più che doppiato i voti della principale avversaria pare poco importante: il che mi pare una grave mancanza di rispetto per la scelta di 27.202 elettori, il 54,65 per cento dei votanti». 

 

«C'è anche un altro aspetto degno di nota, forse ancora più avvilente e pericoloso. Premesso che l'astensionismo è una ferita per tutti, destra, centro e sinistra, ribadito che la data vacanziera scelta per il voto era la meno opportuna, io credo che questi argomenti siano un po' auto consolatori e soprattutto delegittimanti, non tanto nei confronti del sindaco di turno, ma delle istituzioni democratiche». 

«Non mi sarei mai sognato di contestare la presidente del Consiglio Meloni, da cui sono lontano anni luce, che ha ottenuto il 44 per cento dei consensi in una tornata elettorale in cui l'affluenza è stata del 63 per cento (il che significa che l'hanno votata circa il 28 per cento degli italiani). Allo stesso modo penso che il presidente Fugatti abbia avuto un'investitura piena anche se, considerando i voti e l'affluenza, è stato scelto da meno del trenta percento dei trentini». 

"Riportare i cittadini alle urne è uno degli obiettivi di questa Consiliatura. Spero che lo condividano anche i candidati dell'opposizione, perché la questione riguarda tutti. Se invece si preferisce svalutare il responso dei seggi elettorali, allora si finisce per svilire il voto stesso, che è il cuore della vita democratica. Con conseguenze che potrebbero essere irreparabili", ha concluso. 













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