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Le virtù delle spezie: alla scoperta di cannella e zenzero

Le spezie hanno giocato un ruolo cruciale non solo nelle cucine, ma anche nella medicina tradizionale di molte culture attraverso i secoli

di Fabio Diana

Le spezie hanno giocato un ruolo cruciale non solo nelle cucine, ma anche nella medicina tradizionale di molte culture attraverso i secoli. Preziose per le loro qualità conservanti e per il miglioramento del sapore degli alimenti, le spezie erano talmente ricercate da motivare esplorazioni oceaniche e la nascita di rotte commerciali internazionali, come le famose Vie delle Spezie.

Oggi, la scienza moderna le sta riscoprendo per le loro potenziali proprietà terapeutiche, confermando quello che molte culture hanno sospettato per millenni: le spezie possono avere effetti profondi sulla nostra salute. Inizieremo parlando di due spezie importanti soprattutto per il controllo della glicemia, visto l’epidemia imperante di casi di diabete, conseguente a scorretti stili di vita.

La cannella

La cannella, conosciuta fin dall'antico Egitto e utilizzata tanto in cucina quanto in medicina, grazie al suo contenuto di principi attivi, tra cui la cinnamaldeide, ha mostrato notevoli effetti nel migliorare i livelli di glucosio nel sangue. L’utilizzo della cannella è stato associato a una diminuzione significativa dei livelli nel sangue dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia e che, se troppo elevato, determina infiammazione e nel tempo, esaurimento della funzione del pancreas con insorgenza di diabete.

Un articolo del febbraio 2024, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, ha evidenziato come consumare una dose di cannella equivalente a un cucchiaino, due volte al giorno, riduca il rischio di contrarre il diabete di tipo 2, in particolare nei soggetti maggiormente predisposti, soprattutto se con prediabete. Il prediabete è una situazione molto diffusa nella quale lo zucchero nel sangue è superiore ai livelli considerati sicuri, ma non così elevato da parlare di diabete.

Può essere usata in capsule, con integratori, oppure nell’alimentazione nei dolci, in tisana, o in qualsiasi altro modo. Come tutte le spezie, attenzione se si soffre di problemi di stomaco. A livello intestinale presenta invece proprietà antinfiammatorie, interagendo con la flora batterica ( il microbiota ).

Lo zenzero

Lo zenzero, una radice apprezzata soprattutto nelle tradizioni culinarie e medicinali asiatiche, è rinomato per le sue proprietà antidiabetiche, antinfiammatorie e per la capacità di alleviare nausea e vomito. Con la cannella e il cumino nero, lo zenzero è una delle spezie più efficaci nel controllo della glicemia e quindi nella prevenzione del diabete e delle sue complicanze.

Lo zenzero è stata l'unica spezia in grado, negli studi medici valutati, di diminuire significativamente sia la glicemia a digiuno che l’emoglobina glicata e l’insulina. L’emoglobina glicata è un esame del sangue che evidenzia in modo più preciso la capacità dell’organismo di tenere sotto controllo la glicemia, cioè i livelli di zucchero nel sangue.

Diversi studi hanno evidenziato l'efficacia dello zenzero nel ridurre sia la frequenza che l’intensità degli episodi di nausea durante la gravidanza. La ricerca pubblicata su Supportive Care in Cancer ha trovato che lo zenzero è efficace nel ridurre la nausea indotta dalla chemioterapia. I pazienti che hanno assunto lo zenzero hanno mostrato una riduzione significativa della nausea rispetto al placebo.

Lo zenzero può ridurre la nausea e il vomito post-operatori. I risultati suggeriscono che lo zenzero potrebbe essere considerato come un'opzione di trattamento alternativa o complementare ai farmaci. Va utilizzato in cucina come tale, fresco ed essiccato. Da evitare l’utilizzo regolare di alimenti a base di zenzero che contengano zucchero e conservanti. Il consumo in eccesso può determinare, come per ogni sostanza, effetti collaterali, in particolare disturbi gastrointestinali.

Come per la cannella, in caso di trattamento di problemi specifici, da preferire in capsule, che contengono quantitativi ben definiti di principio attivo. L’utilizzo delle spezie potrebbe quindi essere consigliato nella comune alimentazione, o invece entrare a far parte della fitoterapia, cioè essere assunto come integratore.

Rimane sempre da considerare l’azione importante di regolazione che queste hanno sulla salute del nostro intestino, agendo sul microbiota e sulla funzione digestiva. In quanto dotate di azione farmacologica, se usate in terapia, in capsule o in polvere o come oli essenziali, vanno utilizzate secondo parere di persona esperta.

Fabio Diana

Specialista in Medicina Interna

e Medicina dello Sport

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