Continua la crescita dell'agricoltura biologica: in Italia +2,6% in 4 mesi
I dati sull'aumento in termine di volume diffusi a un convegno promosso da Fedagripesca Confcooperative, nella storica azienda marchigiana Gino Girolomoni, pioniera del settore a Isola del Piano a pochi chilometri da Urbino
Continua a crescere l'agroalimentare biologico degli italiani, che nei primi 4 mesi del 2025 ha messo a segno una crescita delle vendite a volume del 2,64% e a valore del 4,4%, ma occorre rafforzare la conoscenza soprattutto tra i giovani propensi agli acquisti ma spesso senza la giusta consapevolezza dei valore.
A fare il punto sul settore con dati Nomisma, è il convegno promosso da Fedagripesca Confcooperative, 'L'agricoltura biologica si rafforza con la cooperazione', nella storica azienda marchigiana Gino Girolomoni, pioniera del settore a Isola del Piano a pochi chilometri da Urbino.
L'agricoltura biologica vince le sfide del mercato
Una crescita, nonostante un quadro complesso dovuto al peso dell'inflazione, avvenuta anche nei principali paesi europei, con +10% in Germania e +8% del Regno Unito.
Un settore che però, secondo Gabriele Canali dell'Università Cattolica di Milano, ha bisogno di innovazione e ricerca, così anche di una maggiore comunicazione, visto che c'è troppa confusione tra la certificazione biologica ed altre sostenibili.
Fondamentale inoltre il ruolo dell'aggregazione, che consente di offrire i necessari servizi di assistenza tecnica specialistica agli agricoltori e per arrivare sui mercati esteri.
Molto potrà fare il marchio che indicherà il prodotto biologico italiano, presentato il 23 settembre scorso a seguito di un concorso pubblico di idee promosso dal Masaf, che dovrà essere ancora notificato per essere adottato dalle aziende in maniera volontaria.
Importante, infine, ha concluso il presidente di Confcooperative Fedagripesca Raffaele Drei, è evitare "una contrapposizione tra agricoltura convenzionale e biologica, due modelli integrabili tra di loro che rappresentano una segmentazione dell'offerta, fermo restando che l'agricoltura italiana è in assoluto quella più rispettosa dell'ambiente, con i dati sulla presenza di residui di fitofarmaci dei prodotti sul mercato lo confermano.
Anche dal punto di vista normativo, ciò che è auspicabile per il settore biologico vale anche per il settore convenzionale, tra cui le future politiche agricole comunitarie e la necessita di sostenere l'aggregazione come strumento migliore per affrontare il mercato".