Sci

Campiglio, primo storico trionfo per la Bulgaria: vince Popov. Italia a bocca asciutta

Serata poco fortunata per gli azzurri: Gross chiude 21.mo, unico azzurro a qualificarsi per la seconda manche, Vinatzer inforca



MADONNA DI CAMPIGLIO. In 71 edizioni di storia, la 3Tre ha dimostrato più volte di saper sorprendere, ed essere capace di scrivere storie straordinarie. Come cinquant’anni fa, quando il Canalone Miramonti diede il primo La all’epopea di Ingemar Stenmark, special guest del parterre di Madonna di Campigliomercoledì 8 gennaio ha celebrato una prima volta in Coppa del Mondo.

Discesa dopo discesa, il sogno del bulgaro si è fatto però più concreto: uscivano Matt e Feller, mentre finivano alle sue spalle sia il francese Amiez che il tedesco Strasser. Restavano gli ultimi tre: le ottime prove dello svizzero Loic Meillard e del croato Samuel Kolega sono valse solo il secondo e terzo posto, che per quest’ultimo ha significato anche il primo podio in Coppa del Mondo. Lo svizzero, al quarto podio in cinque slalom in stagione (ma senza successi), è anche il nuovo leader della classifica di specialità.

Per me questa vittoria significa tutto, è il premio per anni di lavoro, di sacrifici lontano dalla famiglia,” ha spiegato Popov, “sono risultati come quello di oggi che ti danno la spinta per continuare e crescere. Riportare la Bulgaria sul primo gradino del podio è qualcosa di importantissimo: voglio vedere sempre più bambini sugli sci, e credo che momenti come questo servano a motivarli a credere in loro stessi, e che sia possibile arrivare a grandi traguardi.”

Fino a questo momento, in campo maschile è stata la stagione delle sorprese e delle prime volte: basti pensare che per la terza gara di fila in campo maschile si è celebrato un primo successo in Coppa del Mondo (a Bormio era toccato a Monney e Moeller), per complessivi sei nuovi vincitori su 15 gare.

 

I trentini a mani vuote

Di novità e di (belle) sorprese avrebbe una gran voglia anche l’Italia, che però – al cospetto dei grandi della Valanga, di Alberto Tomba e di Giorgio Rocca, che era e rimane ultimo vincitore azzurro da queste parti – esce ancora una volta da Madonna di Campiglio con ben pochi sorrisi. Ci ha provato, va detto, Stefano Gross, unico azzurro qualificato nella seconda manche dopo l’errore di Alex Vinatzer nella prima prova: il trentino ha attaccato con decisione e per tre quarti di gara lo ha fatto con grande efficacia, ma un errore in uscita dal muro ne ha compromesso velocità e risultato. Il ventunesimo posto non può soddisfare lui né la spedizione italiana, soprattutto nella gara di casa.

Chiudono fuori tempo Tobias Kastlunger, Simon Maurberger, Tommaso Saccardi e Corrado Barbera

La defaillance azzurra non ha però spento l’entusiasmo dei 14.150 spettatori che hanno incorniciato il Canalone Miramonti, reso ancora più scenografico dalla nevicata di martedì che pure tanto lavoro in più ha significato per la squadra tecnica di Adriano Alimonta. Fra i grandi ospiti sportivi, oltre a Stenmark e alle leggende italiane, anche Marc Girardelli, il campione olimpico della vela Ruggero Tita, e naturalmente Giuliano Razzoli, nelle speciali vesti di apripista per ricevere l’ultimo, meritatissimo applauso del mondo dello sci. Presenti anche il regista de “La Valanga Azzurra”, Giovanni Veronesi, e la cantante Nina Zilli.

 

Significativa anche la rappresentanza politica, a cominciare dal Vicepremier Matteo Salvini, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, la Vicepresidente Francesca Gerosa e l'Assessore al Turismo Roberto Failoni, a rappresentare l’importanza di un evento che va ben al di là dello sport.

 

 

Il trentino Stefano Gross, 28° – a 2 secondi e 29 dal leader della classifica, il norvegese Atle Mcgrath, è l’unico azzurro qualificato per la seconda manche del classico slalom speciale notturno di Madonna di Campiglio.

Caos azzurro: squalificato per una inforcata Alex Vinatzer, mentre gli altri quattro in gara - Tobias Kastlunger, Simon Maurberger, Tommaso Saccardi e Corrado Barbera - sono finiti oltre il tempo massimo, fuori dal gruppo dei 30 qualificati per la prova decisiva. Solo 50 dei 73 atleti al via hanno portato a termine la difficile prima manche. 













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