alpinismo

“K2: la grande controversia”, al cinema il docufilm di Reinhold Messner

In novembre diverse proiezioni dell'atteso racconto sulla conquista della seconda vetta più alta del mondo e sulle polemiche seguenti: l'11 a Trento e ad Arco, il 12 a Rovereto ma sono diverse le date già in programma in area dolomitica e dintorni

GALLERY K2, Messner indaga un capitolo controverso
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Sulla vetta del K2 nel 2025: i primi in agosto
IMPRESA Tamara Lunger seconda italiana a scalare il K2



L'autunno sul grande schermo è segnato anche dall'arrivo dell'atteso documentario di Reinhold Messner, “K2 – La grande controversia”.

L'opera cinematografia è stata presentata in anteprima al Trento Film Festival, la primavera scorsa, e in prima nazionale, domenica 26 ottobre, al teatro Manzoni di Milano.

Il film, prodotto da Dolomites Movement  Messner Mountain Movie e distribuito da Mescalito, è ora nelle sale italiane, ecco le proiezioni nel'area del Nordest programmate al momento: a Canazei il 4 novembre, a Vicenza il 4 alle 21 e il 5 alle 19, a Padova il 5 alle 21, a Sondrio il 7 alle 21, a Trento al cinema Vittoria l'11 novembre alle 20.30, ad Arco sempre l'11 novembre alle 21 all'Auditorium Oratorio, il giorno dopo a Rovereto in sala Filarmonica, il 14 e il 28 a Fiera di Primiero, il 13 alle 20.30 a Valdagno (Vicenza), il 16 a Pinzolo, il 18 a Vittorio Veneto (Treviso), il 20 a Bressanone; a dicembre, invece, è programmato il giorno 2 a Cortina d'Ampezzo (Belluno), 4 a Tesero (cineteatro Comunale).

 Qui il calendario completo delle proiezioni.

K2, Messner ricostruisce un capitolo controverso della storia dell'alpinismo

Nel documentario “K2: la grande controversia”, il celebre scalatore altoatesino indaga con immagini d’archivio gli eventi che portarono alla conquista della seconda vetta più alta del mondo e alle successive tensioni e polemiche fra componenti della spedizione italiana - QUI L'ARTICOLO [foto credits: mescalitofilm.com]

Attraverso immagini d'archivio suggestive e una narrazione intensa, Messner ricostruisce gli eventi che portarono alla conquista della seconda vetta più alta del mondo, mettendo in luce le tensioni e le polemiche che seguirono la prima ascesa in vetta sulla seconda montagna più alta della Terra (8.611 metri slm).

Il film si concentra in particolare sulla figura di Walter Bonatti, giovane alpinista coinvolto nella spedizione, che per anni fu al centro di accuse e controversie. Messner offre una rilettura degli eventi, sottolineando come la solidarietà tra compagni di cordata possa trasformarsi in conflitto e come la verità possa essere offuscata da interessi e rivalità.

Come noto, il 31 luglio 1954 la spedizione italiana guidata da Ardito Desio raggiunse la vetta: ci arrivarono effettivamente Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, ma fu fondamentale il contributo di Walter Bonatti e Amir Mahdi. 

Scrive il Trento Film Festival presentando il documentario: «Che l’esito sia tragico o glorioso, la maggior parte delle imprese alpinistiche viene raccontata come un’epopea eroica. Così è stata tramandata anche la versione ufficiale della prima ascensione del K2, compiuta da una spedizione italiana nel 1954. Tuttavia, è poco noto che dietro il successo di questa impresa si cela una storia di diffamazione.

Nel suo nuovo documentario, Reinhold Messner mostra quanto facilmente la solidarietà tra compagni di cordata possa trasformarsi in inganno e tradimento, seguendo le tracce del grande sconfitto della spedizione: Walter Bonatti.

Dopo una serie di accuse e tentativi di screditarlo da parte dei suoi compagni, Bonatti è stato ufficialmente riabilitato solo nel 2008. Attraverso un avvincente intreccio di materiale d’archivio e ricostruzioni, Messner racconta cosa è realmente accaduto e come, alla fine, Bonatti abbia ottenuto giustizia».

Il docufilm di Messner dura 67 minuti ed è stato realizzato in collaborazione con il Club alpino italiano e l’associazione Vivere la montagna.

Si intitola invece «Colonialismo verticale K2. 1954: un'impresa alpinistica che racconta il nostro Paese» il volume firmato da Nico Mastropietro e pubblicato recentemente dalla casa editrice piemontese Priuli e Verlucca (160 pagine, 14,50 euro) dedicato alle vicende alpinistiche che legano l'Italia al K2.

«Questo libro, dopo aver ricostruito le dinamiche che lentamente hanno avvicinato gli italiani alle montagne del Karakorum e, in particolare, al K2, rivolge la propria attenzione allo studio (attraverso documenti d'archivio e materiale a stampa) della spedizione che il 31 luglio 1954, per la prima volta, riuscì a raggiungere la vetta della seconda montagna della Terra.

Nello specifico l'opera ripercorre il complesso iter organizzativo dell'impresa, offre una proposta di lettura di una scelta di articoli apparsi sulla stampa dell'epoca, per comprendere come l'iniziativa fu raccontata al grande pubblico, e prende infine in considerazione il controverso processo di costruzione e decostruzione dell'autentico mito nato intorno ad uno degli exploit sportivi più significativi del periodo storico (1950-1964) che ha visto la conquista di tutte e 14 le vette che superano gli 8000 metri di quota».













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