CORONAVIRUS

Vaccino, in Trentino diecimila dosi di Astra Zeneca per le persone più fragili. Niente priorità per cronici e trapiantati

Le priorità definite dall’assessora Segnana. Sì del consiglio provinciale alla piena funzionalità del settore oncologico



TRENTO. Il Consiglio provinciale ha esaurito stamane il punto dei lavori dedicato alle comunicazioni di Giunta sulla gestione sanitaria della pandemia. Sono state votate 5 risoluzioni dopo le 3 di ieri pomeriggio. Le minoranze hanno osservato che la Giunta non ha ottemperato alla richiesta di estendere le comunicazioni anche alla gestione dell’emergenza economica oltre che sanitaria.
L’assessora Segnana ha chiarito alcune questioni puntuali. Ha spiegato che ai cittadini cosiddetti fragili si è deciso di assegnare al più presto le quasi diecimila dosi disponibili di vaccino Astra Zeneca. Zanella ha osservato che questa categoria di cittadini dovrebbe essere vaccinata subito, mentre in realtà ci si sta dedicando agli insegnanti: serve chiarezza, bisogna sentire il Ministero. Per il consigliere si deve riflettere anche sul coinvolgimento dei medici di base nelle vaccinazioni: non si può chiedere loro di selezionare tra diverse categorie di pazienti. E anche per Zeni c’è confusione sul ruolo assegnato alla medicina di base.


Respinta la risoluzione 59 di Lucia Coppola.
Vaccinazione dei pazienti affetti da malattie croniche

Dopo la discussione di ieri pomeriggio, il Consiglio stamane ha respinto il testo (10 sì, 19 no, 1 astenuto). Non passa quindi l’impegno a vaccinare con precedenza i pazienti affetti da malattie croniche, iscrivendoli in un apposito elenco a disposizione dei centri vaccinali. Claudio Cia aveva chiesto a Coppola di ritirare la proposta, “perché – stanti i numeri di dosi vaccinali disponibili – non sarebbe possibile dare priorità a 122 mila anziani con patologie croniche”.


Respinta la risoluzione 60 di Ugo Rossi.
Vaccinazione dei trapiantati e in lista per il trapianto

No dell’aula al testo (12 sì, 19 contrari, 1 astenuto). Rossi voleva impegnare la Giunta a dare priorità (categoria 1) alla vaccinazione dei cittadini in lista e trapiantati, di organo solido e di cellule staminali emopoietiche. Si tratta di pazienti molto a rischio – ha spiegato il consigliere – e occorre tutelarli, come disposto anche a livello nazionale.

L’assessora Segnana ha dato parere negativo: si è già deciso – ha chiarito – che finita la vaccinazione degli over-80, si procederà alla vaccinazione dei superfragili con Pfizer, assieme ad ad altre categorie di cittadini. Per Zanella, Zeni e Coppola la risoluzione si poteva serenamente approvare.
Accolta in parte la risoluzione 61 di Filippo Degasperi.


Privacy e comfort dei pazienti Covid-19 in ospedale
Il dispositivo è stato in parte modificato d’intesa con l’assessora Stefania Segnana ed è stato votato per punti. L’assessora alla salute ha riconosciuto che all’ospedale di Rovereto i previsti lavori di ammodernamento sono stati fin qui impediti dal periodo pandemico. Sono corrette e praticabili in questa situazione alcune delle richieste di migliorie proposte da Degasperi, a partire da fatti di cronaca riferiti dai quotidiani.
La risoluzione impegna: 1) a dotare le stanze Covid di elementi mobili (tende/paraventi) per migliorare la privacy dei degenti; 2) a promuovere la revisione del “regolamento di costituzione e di gestione del Fondo unico aziendale per il miglioramento della qualità dei servizi e di gestione delle sponsorizzazioni, donazioni, legati ed eredità”, secondo logiche di semplificazione. Anche Zanella e Demagri hanno convenuto che occorrono regole, perché non è banale per Apss accettare donazioni di materiale e arredi. Degasperi ha sottolineato che a un anno dall’inizio della pandemia, siamo ancora qui a occuparci di dotazioni minime per le stanze dei nostri ospedali, perché evidentemente chi di dovere non l’ha fatto. 

Cia si è smarcato dalla maggioranza e ha votato a favore della risoluzione, apprezzandone premessa e impegni, per l’attenzione che pongono alla dignità delle persone ospedalizzate.
Il voto del Consiglio: respinti (18 no, 14 sì) la premessa del testo e l’impegno a verificare la possibilità di consentire ai degenti l’utilizzo dei bagni; approvati all’unanimità gli altri punti.


Accolta in parte la risoluzione 63 di Luca Zeni.

Piena funzionalità del settore ospedaliero oncologico
L’assessora Segnana ha “lavorato” il testo con il proponente e chiesto poi la votazione per singoli punti. Zeni ha detto di essersi attivato su segnalazione di pazienti che sono in grandissima apprensione, perché a un anno dall’avvio della pandemia non si riesce ancora a garantire i servizi sanitari ordinari non-Covid. In senologia ci sono donne in attesa di intervento da 3 mesi. Zanella ha condiviso in pieno questa segnalazione, ricordando che la mortalità per cause non Covid nell’ultimo anno è significativamente aumentata. Occorre investire sulla medicina territoriale e forse va messo in discussione a regime il raddoppio dei posti letto in rianimazione.
Demagri ha condiviso l’iniziativa di Zeni, Degasperi poi ha osservato che ci sono carenze strutturali e di personale (ad esempio di anestesisti) stratificatesi da tempi non recenti e legati vuoi al numero chiuso per l’accesso ai corsi universitari di medicina, vuoi a scelte politiche errate del passato (quando gli ospedali sono stati depotenziati).
Dalzocchio ha citato villa Igea, dove i pazienti oncologici sono attualmente seguiti con solerzia; ha poi convenuto che oggi tocca rimediare a datate carenze di posti letto, ad esempio nei reparti intensivi per la fase post-operatoria.
Il voto: approvati la premessa emendata e i punti b, c, d, e (unanimità).
No al punto A (20 contrari, 12 sì) e quindi all’idea di concentrare i malati Covid in alcuni ospedali, lasciando Covid free il Santa Chiara di Trento.
Accolti invece gli impegni volti a garantire la piena funzionalità del settore oncologico in questa fase di pandemia. Sì a incrementare – compatibilmente con le risorse disponibili - un’attività di rete che consenta di effettuare gli interventi che non necessitino di rianimazione, anche in strutture diverse dal S.Chiara. Ok a rinforzare il personale della rianimazione al S. Chiara, per consentire un incremento dell’attività delle sale operatorie; ok a un maggiore coordinamento della prioritizzazione degli interventi da parte della direzione medica del presidio sanitario; ok a dare priorità all’intervento principale rispetto ad interventi di completamento (come plastiche ricostruttive) che possano essere rimandati ad un secondo momento.


Accolta la risoluzione 64 di Luca Zeni.
Programmazione per la sanità trentina

La premessa del testo è stata respinta (18 no, 12 sì). Con voto unanime, si è poi impegnata la Giunta in due sensi: definire al più presto una programmazione chiara della sanità trentina, per consenta ad Apss di poter scegliere i migliori primari nei tanti settori oggi scoperti; sollecitare l’Apss stessa, in base alla programmazione adottata, ad attivare o proseguire immediatamente tutte le procedure per coprire i molti posti vacanti nei ruoli apicali, sia amministrativi e gestionali come clinici, per l’intero settore sanitario.
Zeni ha detto che ci sono alcuni dirigenti sovraccaricati di funzioni, è meglio prevedere un’adeguata suddivisione delle responsabilità.
Zanella ha confermato che troppe posizioni apicali sono assegnate solo ad interim, venendo quindi a mancare le condizioni per scelte gestionali di prospettiva. Oltre ai dirigenti, comunque, ci sono reparti sotto organico e operatori vicini al burn out. L’assessora Segnana ha assicurato che si sta già lavorando per portare a termine tutti i concorsi in campo per assumere personale nel sistema sanitario. Stiamo anche attendendo di capire – ha chiarito – come si muoveranno i nuovi vertici nazionali per l’ambito dell’emergenza sanitaria, un riferimento necessario per agire e programmare anche in Trentino. Una linea d’azione è decisa: puntare sulla somministrazione delle prime dosi di vaccino, perché – come dimostra l’esperienza inglese – già queste comportano un’ottima copertura.













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