Violenza in casa, il manifesto “neutro” 

Il caso. La Provincia ha rivisto il messaggio della campagna di prevenzione della violenza di fronte ai bambini Sparisce il concetto di aggressione “nei confronti della propria mamma”: madre e padre messi sullo stesso piano



Trento. È stato svelato ieri, nell’aula del consiglio comunale di Trento, il nuovo manifesto varato dalla Provincia nell’ambito della campagna di sensibilizzazione sulla “violenza assistita”, ovvero sugli episodi violenti di cui sono testimoni (e vittime) i bambini tra le mura domestiche.

Contro la prima versione, ancora oggi visibile nei luoghi pubblici, si era scagliato con forza il consigliere comunale del M5S Andrea Maschio. Il manifesto, nella sostanza, manda un messaggio univoco, ritenendo i padri unici responsabili della violenza in famiglia: “In Trentino oltre 550 bambini assistono a violenze nei confronti della propria mamma”, recita la locandina. Sullo sfondo la silhouette di un padre con i tratti aggressivi che sovrasta la figura di una donna inerme. Maschio lo scorso gennaio aveva presentato un’interrogazione chiedendo la revisione del manifesto. Non avendo più avuto notizie, è tornato alla carica con una nuova interrogazione, discussa ieri in aula. Proprio in questa occasione l’assessora Mariachiara Franzoia, rispondendo a Maschio, ha svelato i contenuti del nuovo manifesto, che la Provincia distribuirà a metà dicembre. La sostanza del messaggio è profondamente modificata: “Nella violenza domestica ci dimentichiamo di essere mamme e papà”, si legge. Sullo sfondo due ombre grigie (e non scure come nella prima versione), che mantengono i tratti dell’uomo aggressivo e della donna in posizione di difesa, ma la figura maschile non sovrasta più quella femminile.

Maschio, difendendo con forza la propria posizione («soprattutto dagli attacchi della sinistra, con la quale non ci potrà più essere dialogo fino a maggio») e ribadendo l’importanza della lotta contro la violenza sulle donne, si è detto soddisfatto del risultato finale: «Il precedente manifesto mandava un chiaro messaggio contro i padri, come ho potuto verificare».

L’assessora Franzoia - dopo aver preso atto positivamente delle modifiche apportate al manifesto -ha sottolineato la necessità di non deragliare rispetto al tema della violenza sulle donne: «I numeri dicono nero, non ci può essere il grigio», ha detto.

Jacopo Zannini (che prima dell’inizio della seduta ha avuto un duro scambio verbale con Maschio) ha ribadito che il nuovo manifesto è a suo parere fuorviante: «Quello nuovo è peggiorativo, dispiace che l’assessora l’abbia accettato». G.F.P.













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