Torre di Pietrapiana un “tesoro” inaccessibile 

Gabbiolo. Vent’anni fa l’inizio dei lavori di ristrutturazione, poi interrotti. Nel 2008 la richiesta della circoscrizione, oggi la consigliera Coppola interroga: «Sito di interesse storico e culturale» 


Lorenzo Di Domenico


Povo. A più di vent'anni dall'inizio dei lavori di ristrutturazione, grazie ad un'interrogazione della consigliera provinciale lucia coppola, torna sotto i riflettori la situazione "lasciata in sospeso" della torre di pietrapiana a gabbiolo.

L'antica torre situata su uno sperone roccioso che sovrasta la zona della valnigra, dove scorre il rio salè e dove si trova il parco di gocciadoro, è quel che rimane dell'omonimo castello di pietrapiana, che sorgeva tra quelli che oggi sono i sobborghi di povo e villazzano. nonostante non si abbiano notizie certe per quanto riguarda l'anno di costruzione del castello, le prime tracce della sua esistenza risalgono ad un documento di vertenza in materia di legname risalente al 1247.

La storia della ristrutturazione di quel che resta del castello di pietrapiana, inizia invece negli anni '90, più precisamente nel dicembre 1996, quando, dopo numerose interrogazioni e solleciti, la giunta provinciale deliberava, tramite il servizio beni culturali, di commissionare all'impresa nord edile i lavori di consolidamento della torre. un'opera di consolidamento conservativo importante, dal costo di ben 165 milioni delle vecchie lire, che dopo diversi anni di lavori è stata però interrotta. l'argomento è poi stato oggetto di discussione ad inizio 2008, quando il consiglio circoscrizionale di povo interrogava il servizio beni culturali della provincia per capire se vi fosse l'intenzione di continuare con i lavori e di prevedere un'apertura dell'antico manufatto al pubblico.

Se ne torna infine a parlare oggi, più di dieci anni dopo, con l'interrogazione della consigliera provinciale coppola, che ricordando alcuni importanti episodi storci del castello, che fu uno dei baluardi dei ribelli anti-vescovili capeggiati da rodolfo belenzani, che lì risiedeva, domanda notizie in merito a questi lavori caduti ormai nel dimenticatoio.

Come evidenziato nell'interrogazione la messa in sicurezza definitiva della torre di pietrapiana permetterebbe, grazie ad una convenzione che fu redatta tra proprietari ed amministrazione provinciale, di consentire l'accesso a questo sito di interesse storico e culturale, compresa l'area boschiva di circa 1200 metri quadri che lo circonda.

Un importante lavoro andrebbe fatto anche per consentire semplicemente di arrivare all'antica torre, che ad oggi si trova all'interno di una fitta vegetazione, senza una strada di collegamento e senza segnali che ne indichino la presenza, come spiega il presidente della circoscrizione di povo sergio casetti, autore delle fotografie che vedete pubblicate in questa pagina: “raggiungere la torre di pietrapiana? impossibile senza la guida di qualcuno che abbia gambe buone e conoscenza minuta del luogo”.

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