il caso

Poliziotta transgender picchiata, arrestato un ultras del Trento

Per gli investigatori “ha dimostrato una particolare pericolosità sociale”. E’ stato posto ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Inoltre non potrà inoltre accedere allo stadio per 5 anni



TRENTO. Uno dei dei tre ultras del Trento ritenuto responsabile, la notte tra il 14 ed il 15 febbraio scorso in un bar nelle vicinanze dello stadio 'Briamasco', dell'aggressione ad un agente di polizia di 53 anni che sta ultimando il percorso di transizione sessuale da uomo a donna, è stato arrestato dalla polizia. L'agente, che da oltre dieci anni non lavora a Trento ma in questura a Verona, era stata medicata con una ventina di punti di sutura ricevendo una prognosi di 30 giorni a causa delle ferite riportate.

Al termine di una complessa attività investigativa svolta dalla Digos della questura di Trento, con la raccolta di diverse testimonianze e la certosina analisi di documentazione audiovisiva, il gip non ha solo riconosciuto in pieno il quadro accusatorio accertato, ma ha ritenuto opportuno emettere il provvedimento cautelare degli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico nei confronti dell'uomo. A differenza degli altri che hanno concorso nei medesimi reati, l'arrestato - secondo gli inquirenti - ha dimostrato una particolare pericolosità sociale, anche in considerazione di una serie di intemperanze pregiudizievoli per l'ordine e la sicurezza pubblica, anche successive all'aggressione. Gli inquirenti descrivono l'uomo di "un'indole particolarmente violenta".

L'uomo, per cui è stato disposto anche il Daspo, non potrà inoltre accedere allo stadio per 5 anni.













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