L’eredità di Antonio vive in Europa 

La fondazione per Megalizzi. Presentato il progetto che porta il suo nome di fronte al presidente del parlamento di Bruxelles David Sassoli «Lui credeva in un’istituzione davvero democratica. Ora diamo voce alla sua radio perché diventi un’idea di servizio pubblico davvero nuovo» 



Trento. La fondazione antonio megalizzi ora è realtà. ed il ricordo del giovane giornalista (scomparso nell’attentato di strasburgo del dicembre del 2018 ) vive, aldilà di ogni retorica, proprio per dare voce, letteralmente, ad un’europa più democratica, da fare conoscere ai giovani. la fondazione, che avrà sede in via zanella, sarà presieduta dalla fidanzata del giornalista, Luana moresco: «da oggi questa realtà inizia a dare il suo contributo, per offrire quelle opportunità che antonio avrebbe desiderato. possiamo dire che antonio è ancora qui: possiamo realizzare i suoi sogni. un impegno che sarà rivolto soprattutto ai giovani, entrando nelle scuole e nelle università» ha detto il governatore Maurizio fugatti , nelle vesti di padrone di casa di quella sala depero che ieri conteneva a fatica quanti hanno voluto onorare la memoria di antonio.

Per sottolineare la vicinanza con quella istituzione che megalizzi amava, ieri è voluto intervenire anche il presidente del parlamento europeo David sassoli: «antonio è il simbolo dell'europa che vogliamo, un’ europa forte, autorevole, che crede nella giustizia. antonio ci lascia un’eredità importante, che è quella di costruire un’europa nella democrazia. nei suoi racconti, antonio sosteneva che potremo essere contenti di aver creato veramente l’europa quando le distanze si accorceranno. ecco perché c’è bisogno dell’informazione». sul tema del contrasto alle notizie false, più volte trattato da megalizzi, il presidente ha invitato il mondo dell'informazione a fare il proprio lavoro nel rispetto delle regole deontologiche, che «servono per difendere i più deboli. dobbiamo fare una battaglia tutti assieme per dare voce alla radio di antonio: un’idea di servizio pubblico nuovo. è una sfida interessante». nel corso della cerimonia, ha preso la parola anche l'ex presidente del parlamento europeo Antono tajani Che conosceva personalmente megalizzi: «i messaggi di antonio sono arrivati e sono rimasti: la forza di voler fare informazione, di volere un’europa più integrata, hanno vinto. ha vinto la forza dell’uomo che ci credeva».

Il sindaco Alessandro andreatta Ha parlato della reazione forte e imprevedibile suscitata dalla morte del giornalista trentino: «il dono più grande che ci ha lasciato antonio sono i suoi sogni. a questo servirà la fondazione, a continuare a sognare con lui». il rettore dell'università Paolo collini Ha tracciato un ritratto di megalizzi: «due passaggi fondamentali hanno caratterizzato il processo della conoscenza di antonio: essere informati e informare. lui era sicuramente europeista, ma era soprattutto europeo. faceva parte di una generazione inevitabilmente europea, perché fatta di nativi europei».

«vogliamo parlare ai nostri coetanei – sono state invece le parole della responsabile editoriale del network di radio universitarie con cui collaborava megalizzi, Amanda luisa guida - vogliamo continuare a incontrarci con le nostre voci, senza barriere fisiche, perché la radio è diversità ma anche uguaglianza». a testimonianza del sostegno verso questa iniziativa da parte della rai, è intervenuto anche il direttore generale Alberto matassino: «il servizio pubblico vuole fare di più per lui attraverso la fondazione, partendo dalla radio e dalla formazione».G.T.













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